È stato direttore di Radio 3 ed è presidente del Centro per il libro e la lettura.
È sbagliato continuare a interpretare con formule preconfezionate un mondo in continuo cambiamento e molto diverso dal passato. L’egoismo ideologico non serve a capire e risolvere i nuovi conflitti. Leggi
Nell’anno della pandemia il libro ha occupato uno spazio importante: di evasione e insieme di risposta alle domande più profonde. Leggere è un atto politico che deve essere valorizzato e difeso. Leggi
L’enciclopedia online compie vent’anni. Il suo successo contraddice le due grandi motivazioni che alimentano ogni impresa contemporanea, ossia il denaro e l’esibizione di sé. Leggi
Questo Natale abbiamo bisogno di governarci più che di essere governati, di guidare ciascuno di noi i nostri sentimenti e i nostri comportamenti. Leggi
Nemico dell’Io ma non dell’individuo, uomo moderno e alieno ai compromessi. Il documentario Suole di vento ripercorre la vita anarchica ma mai solitaria di Goffredo Fofi. Leggi
Durante la pandemia abbiamo bisogno di arte e di cultura come del pane. Ma le proposte per non chiudere le sale sono poco realistiche. Bisogna chiedere risorse certe. E più spazi sulle piattaforme e sulle reti italiane, a cominciare dalla Rai. Leggi
Un’ondata di affetto come quella che si sta manifestando non può spiegarsi solo con il successo del più amato scrittore italiano: c’è qualcosa di più, un moto sentimentale che riconosce in quella figura un’umanità più larga. Leggi
Dopo il tracollo elettorale la sinistra italiana ha diritto a una discussione reale, come in questi anni di piccole vittorie e sconfitte più o meno dissimulate non è avvenuto. Leggi
La ritualizzazione che circonda il giorno della memoria rischia di svilirlo, proprio quando è più urgente riaffermare i valori che lo hanno ispirato. Leggi
Il settantesimo anniversario della nostra carta sta trascorrendo senza alcunché di significativo. Ma quel testo è una sfida ancora aperta, e un’eredità felice. Leggi
Le immagini del suicidio di Slobodan Praljak e quelle dei naziskin a Como ci consegnano due frammenti di immaginario fascista che è impossibile ignorare. Leggi
Bisognerà ripensare alla profondità della sua esperienza intellettuale e umana – così intensa e larga, in così pochi anni. Leggi
La storia delle catastrofi italiane è così ripetitiva che proporre riferimenti e paragoni con il passato rischia di suonare vacuo o patetico. Ma c’è proprio in questi giorni una coincidenza temporale che qualche utilità o anche solo qualche suggestione significativa la può offrire. Leggi
È morto un grande artista che ha coltivato il suo straordinario talento artistico e insieme la sua ardita passione politica, senza mai lasciare che una vocazione cancellasse o indebolisse l’altra. Leggi
Cominciamo da una piccola ma fondamentale verità: se davvero lo spavento che il cosiddetto utero in affitto suscita non ha nulla a che fare con l’omosessualità o l’eterosessualità, come mai è emerso solo ora, di fronte a singoli casi di maternità surrogata cui sono ricorse coppie omosessuali, e non davanti alla massa di casi che ha riguardato e ancora riguarda un numero ben più ampio di coppie eterosessuali? Leggi
“È vero, piangono molto. Gridano. Dopo un incontro, dopo che me ne sono andata, capita che debbano assumere dei farmaci per il cuore o addirittura che chiamino la guardia medica. Sono loro stesse a raccontarmelo poi, eppure insistono: ‘Torna a trovarmi, torna senz’altro. Abbiamo taciuto per così tanto tempo. Per quarant’anni abbiamo taciuto…’”. Nulla meglio di questo passo di un libro di Svetlana Aleksievič spiega il dolore e il dovere della memoria, il costo che si paga a ricordare. Leggi
È la parola in questi giorni più pronunciata, più temuta e più esibita, lanciata come un grido esaltatorio o un epiteto ricattatorio. Siamo in guerra, riconosciamolo. Siamo in guerra, ammettetelo. Dai discorsi dei leader feriti (e indeboliti) la parola rimbalza ai titoli dei giornali come una pallina impazzita e incontrollabile. Leggi
Un giorno, alla metà degli anni ottanta, una signora triestina che cerca una casa con giardino nella parte alta della città varca un portone un tempo serrato e scopre che quei ventidue ettari sono il famigerato Ospedale psichiatrico provinciale (Opp), da dove partì il lavoro di Franco Basaglia e della sua équipe. Di questo e di tanto altro parla L’istituzione inventata. Leggi
L’aria da derby circolava da tempo e non c’era dubbio che in questi mesi amari i (cosiddetti o addirittura sedicenti) successi milanesi contribuissero ad alimentare la depressione dei romani. Un contributo marginale, forse irrilevante di fronte a tante altre più corpose ragioni per essere depressi in quanto romani, che però ha improvvisamente animato confronti e discussioni. Leggi
La prima cosa che andrebbe festeggiata settant’anni dopo è la capacità che individui spesso isolati hanno avuto di liberare anzitutto se stessi, di sottrarsi all’inquinamento delle menti e dei valori, di negare finalmente la rete di menzogne e seduzioni che sorregge ogni regime. Di ribellarsi, diremmo noi oggi, al Pensiero Unico. Qualche tempo fa ho sentito ricordare da un operaio protagonista degli scioperi che anticiparono la caduta del fascismo una verità semplice e fondamentale: “Mica eravamo stati a scuola di antifascismo, noi”. Leggi
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