Dopo la diffusione di un video da parte dei jihadisti che mostra la decapitazione di 21 egiziani, l’aviazione egiziana ha colpito alcuni obiettivi dei jihadisti in Libia
Circa mille egiziani hanno lasciato la Libia passando attraverso la Tunisia, in fuga dopo la decapitazione di 21 egiziani di religione cristiana da parte del gruppo Stato islamico nel paese. L’Egitto ha realizzato un ponte aereo e altri 250 cittadini sono in attesa di partire.
Secondo un responsabile della dogana tunisina, un numero imprecisato di egiziani è pronto ad attraversare il confine tra la Libia e la Tunisia. Le autorità tunisine hanno annunciato che lasceranno entrare solo gli stranieri che saranno immediatamente presi in custodia dai loro governi. Afp
Negli ultimi giorni si è parlato della penetrazione del gruppo Stato islamico in Libia, ma i gruppi armati attivi nel paese sono numerosi e dalla caduta del regime di Muammar Gheddafi nel 2011 si contendono il controllo del paese, spesso assumendo le funzioni di un’amministrazione territoriale in mancanza di un’autorità centrale. Leggi
Il Qatar ha richiamato il suo ambasciatore al Cairo per “consultazioni” in seguito a una riunione della Lega araba che ha preso in esame la questione dei raid aerei condotti dall’Egitto contro le postazioni del gruppo Stato islamico in Libia.
Un funzionario del ministero degli esteri di Doha ha spiegato che la decisione è stata presa a causa di una dichiarazione del delegato egiziano alla Lega araba, Tariq Adel, che avrebbe accusato il Qatar di sostenere il terrorismo. In precedenza il delegato di Doha aveva espresso riserve sulla clausola di un comunicato a favore dei raid aerei egiziani sulla Libia. Al Jazeera
Le forze speciali egiziane hanno compiuto un’incursione via terra a Derna, la città nell’est del paese controllata da alcune milizie affiliate al gruppo Stato islamico. Lo riferiscono fonti libiche ed egiziane. Ansa
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di convocare una sessione di emergenza mercoledì 18 febbraio per discutere della crisi in Libia. Bbc
Il 15 febbraio i seguaci dello Stato islamico in Libia, che sta emergendo come il principale vincitore nella caotica guerra civile in corso nel paese nordafricano, hanno pubblicato un video che mostrava 21 uomini egiziani in tuta arancione costretti a stendersi a terra e poi decapitati. Nel video si sottolineava che erano stati uccisi perché cristiani, “gente della croce, seguaci della chiesa egiziana ostile”. Leggi
L’Egitto ha bombardato le postazioni del gruppo terroristico dello Stato islamico in Libia. L’attacco è una risposta alla morte di 21 cittadini egiziani di religione cristiana copta, uccisi dai jihadisti. Leggi
Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha chiesto una risoluzione delle Nazioni Unite per un intervento internazionale in Libia. Afp
Altri sette raid aerei con “decine di morti” sono stati compiuti dall’aviazione egiziana contro postazioni del gruppo Stato islamico a Derna, nell’est della Libia, la notte scorsa. Lo scrivono i mezzi d’informazione egiziani citando fonti ufficiali libiche. Ansa
Nella notte tra il 15 e il 16 febbraio l’Egitto ha attaccato la Libia con una serie di raid aerei per colpire alcuni obiettivi del gruppo Stato islamico, in risposta all’uccisione di 21 ostaggi egiziani rapiti a Sirte tra il 31 dicembre e il 3 gennaio. L’attacco è avvenuto in collaborazione con il governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale, i cui aerei hanno bombardato la città di Derna, nel nordest del paese. Il video mostra le conseguenze dei raid aerei. Reuters
Sono bastati pochi fatti drammatici in Libia per far balenare in Italia addirittura i lampi di un possibile intervento militare nel paese nordafricano. Le immagini dell’evacuazione degli italiani rievocano quelle di 45 anni fa, quando furono cacciati da Muammar Gheddafi. Quelle atroci della barbara uccisione di 21 poveri operai copti ricorda che il pericolo jihadista è arrivato sulle coste del Mediterraneo, a un’ora di volo dall’Italia: “Siamo a sud di Roma”. Leggi
Il presidente francese, François Hollande, e il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, hanno chiesto al consiglio di sicurezza dell’Onu di approvare “delle nuove misure” contro il gruppo Stato islamico.
Durante un colloquio telefonico, François Hollande ha espresso solidarietà all’Egitto per la morte dei 21 cristiani decapitati dallo Stato islamico. Afp
Quasi 50 combattenti dello Stato islamico sono stati uccisi in Libia nei raid dell’esercito governativo. Reuters
L’Egitto ha bombardato il gruppo Stato islamico in Libia, dopo che il gruppo ha diffuso un video in cui mostra la decapitazione di 21 egiziani di religione cristiana in Libia. Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi aveva annunciato che l’Egitto avrebbe reagito agli attacchi. “L’Egitto ha il diritto di rispondere nel modo che ritiene appropriato a questi assassini inumani”, aveva detto il presidente egiziano dopo la pubblicazione del video dei jihadisti il 15 febbraio.
I 21 egiziani di religione copta lavoravano a Sirte, in Libia, ed erano stati rapiti a dicembre del 2014 e a gennaio del 2015 in Libia. Bbc, Afp
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