Proseguono le trattative di Atene con i creditori internazionali per sbloccare la tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro. L’incontro del premier Tsipras a Bruxelles con Merkel e Hollande per ora non ha portato a una svolta nelle negoziazioni
La Commissione europea ha fatto sapere di non essere soddisfatta dal nuovo piano di Atene per un accordo con i creditori internazionali. Il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici ha “informato” gli emissari del governo greco che “le ultime proposte non riflettono” gli scambi della settimana scorsa tra il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e Alexis Tsipras. Lo ha riferito il portavoce dell’esecutivo europeo, Margaritis Schinas.
“Per questa spinta finale ai negoziati, la Commissione ritiene che la palla sia nel campo della Grecia, che deve dare seguito alle discussioni tra Tsipras e Juncker della settimana scorsa”, ha aggiunto.
Intanto, fonti tedesche e francesi citate dal quotidiano greco Kathimerini, hanno fatto sapere che l’annunciato incontro di oggi a Bruxelles tra Tsipras, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande non è per il momento confermato.
La Grecia ha presentato un nuovo piano di riforme alla Commissione europea, alla vigilia di un nuovo incontro tra il premier Alexis Tsipras, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande. Secondo fonti europee, i creditori stanno valutando le nuove proposte di Atene per raggiungere un accordo e sbloccare la tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro. Uno degli elementi principali del nuovo piano, contenuto in un documento di tre pagine, è la formalizzazione della proposta – già anticipata dal ministro delle finanze di Atene, Yanis Varoufakis – di utilizzare l’Esm, o Fondo salva stati europeo, per ripagare alla Banca centrale europea i 6,7 miliardi di euro in obbligazioni che scadranno a luglio e agosto.
Per far fronte alla crisi di liquidità, il governo greco vorrebbe anche accedere ai depositi di salvataggio rimasti nell’altro meccanismo europeo, l’Efsf o Fondo europeo di stabilità finanziaria, per consentire alle banche elleniche di comprare una quota maggiore di titoli di stato greci a breve termine. Atene sarebbe poi venuta incontro ad alcune richieste dei creditori in merito a una correzione della riforma sull’Iva. E, sul nodo dell’avanzo primario del bilancio – ossia il saldo tra le entrate e le uscite al netto degli interessi sul debito – il governo greco sarebbe ora disponibile ad avvicinarsi all’obiettivo dell’1 per cento (del pil) per il 2015 richiesto dai creditori contro lo 0,6 per cento fissato inizialmente da Atene, con una proposta dello 0,75 per cento.
Il piano di riforme proposto dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker era stato respinto da Tsipras con un intervento in parlamento il 5 giugno. In un’intervista al Corriere della Sera, il premier greco ha dichiarato che “la cosa più importante è trovare un accordo, non solo su come chiudere il programma di assistenza al debito greco, ma anche sull’alba del nuovo giorno, cioè su come la Grecia tornerà il prima possibile sui mercati con una economia competitiva” e un ruolo centrale, ha sostenuto, ce l’avrà “la soluzione del problema finanziario a breve termine”.
I creditori potrebbero fare “proposte alternative” alla Grecia rispetto a quella discussa la scorsa settimana. Lo ha spiegato il presidente francese François Hollande in conferenza stampa al G7 che si è concluso in Baviera. Il termine ultimo per il negoziato è vicinissimo, ha ricordato Hollande, che mercoledì 10 giugno incontrerà nuovamente il premier greco Alexis Tsipras e la cancelliera tedesca Angela Merkel per stringere i tempi in vista del 30 giugno, quando scadrà il piano di assistenza ad Atene. Sempre dal castello di Elmau, dove ha presieduto il G7, Merkel ha avvertito la Grecia che “il tempo sta finendo”, e sarà quindi necessario “lavorare duramente” per ottenere risultati quanto prima. “Ogni giorno conta per trovare un accordo con Atene, vogliamo che la Grecia resti nell’euro” ha insistito la cancelliera.
Anche Barack Obama ha incalzato il governo greco: “Serve una prospettiva salda nell’unione” ha detto il presidente statunitense, sottolineando la necessità che Atene vada avanti sulla strada delle riforme. Obama ha ricordato che i greci dovranno adottare “con serietà riforme importanti, non solo per soddisfare i creditori, ma per creare una strada che faccia sì che l’economia greca possa tornare a crescere e prosperare”. La comunità internazionale, dal canto suo, dovrà riconoscere le sfide straordinarie che la Grecia deve affrontare: secondo Obama, “se entrambe le parti mostrano volontà, questo problema potrà essere risolto ma ciò richiederà decisioni difficili per chi è coinvolto”.
Nel frattempo, il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis ha incontrato il ministro tedesco Wolfgang Schäuble a Berlino per favorire quella che Varoufakis ha definito inizialmente una “comprensione comune del problema”. Poi però le agenzie hanno pubblicato alcune dichiarazioni dello stesso ministro greco allo Spiegel secondo cui Varoufakis avrebbe sostenuto che i creditori stanno sabotando il negoziato rimangiandosi le promesse fatte, mentre Atene ha accordato “grandi concessioni” su Iva e surplus. Il ministro è poi tornato a ripetere e rafforzare il concetto che la Grecia non firmerà alcun accordo senza una ristrutturazione del debito, elemento ritenuto fondamentale da parte di Atene per superare la crisi ma su cui l’ex troika finora non ha voluto cedere.
All’avvio di una settimana decisiva per il destino della Grecia, impegnata in queste trattative per definire un programma di riforme in cambio di aiuti per 7,2 miliardi, il mercato azionario ellenico ha bruscamente virato a nuovi ribassi: nel pomeriggio l’indice generale è diminuito del 2,57 per cento. Venerdì la Borsa di Atene aveva chiuso con una caduta di quasi il 5 per cento mentre si erano incrinati i precedenti ottimismi su un accordo con Unione europea e Fondo monetario internazionale.
Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble incontrerà oggi a Berlino il ministro dell’economia greco Yanis Varoufakis. L’incontro avviene in un momento cruciale della trattativa tra Atene e i suoi creditori. Leggi
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha dichiarato che il prossimo incontro con il premier della Grecia Alexis Tsipras si terrà mercoledì prossimo a Bruxelles, alla fine del vertice sull’America Latina. Juncker lo ha confermato in una conferenza stampa prima del G7 in Germania.
Il presidente della Commissione europea, durante la conferenza stampa, ha dichiarato: “Il premier greco ha promesso una proposta per giovedì, poi per venerdì, poi per sabato, ma non ha ancora presentato alcuna proposta: spero lo faccia presto”. “Escludo ancora una uscita della Grecia dall’euro”, ha aggiunto Juncker.
Non sono tanto simpatici, forse, Jeroen Dijsselbloem, Jean-Claude Juncker, Christine Lagarde e Mario Draghi, i rappresentanti dei “creditori” che cercano di far mandar giù alla Grecia una nuova massiccia dose dell’amarissima medicina dell’austerità. Leggi
L’accordo tra la Grecia e i suoi creditori è “più vicino che mai” nonostante le divergenze e le condizioni “assurde” poste ad Atene dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale. L’ha dichiarato il premier greco, Alexis Tsipras, durante un discorso di fronte al parlamento greco.
“Il tempo non sta scadendo solo per noi, sta scadendo per tutti”, ha aggiunto Tsipras, che ha chiesto ai creditori di “non umiliare” la Grecia. Atene, ha dichiarato il premier, non accetterà alcun accordo con i creditori che non includa un alleggerimento del debito greco.
Il premier greco e il presidente russo hanno parlato al telefono della costruzione di un gasdotto. Nonostante le smentite di Atene, la Russia è stata indicata come possibile fonte alternativa di finanziamento per la Grecia, nel caso naufragasse l’accordo con l’Unione europea. Leggi
La Grecia non pagherà domani la rata da 300 milioni di euro al Fondo monetario internazionale (Fmi), ma ha intenzione di accorpare in un’unica rata i quattro pagamenti, per un totale di 1,6 miliardi di euro, che verserà entro il 30 giugno. Lo riferisce il quotidiano greco Kathimerini.
Il primo ministro greco Alexis Tsipras spiegherà domani al parlamento di Atene a che punto è la trattativa con i creditori internazionali che dovrebbero sbloccare nuovi aiuti al paese.
Ieri sera a Bruxelles il premier greco ha incontrato Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, e Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, cioè l’assemblea dei ministri dell’economia dei 19 paesi che usano l’euro. Juncker e Dijsselbloem hanno presentato a Tsipras l’ultima proposta per siglare un accordo. Il primo ministro greco ha risposto con la sua controfferta. Poco prima aveva parlato al telefono con la cancelliera Angela Merkel e con il presidente francese François Hollande. Incontri e conversazioni tanto ravvicinati fanno pensare che l’accordo sia vicino. Tuttavia, sono diversi i punti su cui il piano dei creditori e quello del paese debitore ancora non coincidono.
Il discorso di Tsipras al parlamento chiarirà se e quanto Atene è disposta a concedere a Fondo monetario internazionale (Fmi), alla Banca centrale europea e alla Commissione. Questi ultimi, se soddisfatti, sbloccheranno gli aiuti di 7,2 miliardi che la Grecia aspetta dal 2012. Soldi che le servono urgentemente, viste le numerose scadenze per il pagamento del suo debito. Già domani Atene dovrebbe rimborsare all’Fmi, una parte del debito: 300 milioni di euro dell’1,6 miliardi che il Fondo aspetta entro il 30 giugno.
La Grecia e i suoi creditori, cioè il Fondo monetario internazionale, la Banca centrale europea e la Commissione europea, non riescono a mettersi d’accordo sulle riforme che Atene deve realizzare. Ecco i nodi da sciogliere. Leggi
Al termine dei colloqui di mercoledì 3 giugno con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e con il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, il primo ministro greco Alexis Tsipras ha dichiarato che è “inaccettabile l’imposizione di misure recessive” alla Grecia.
Tsipras ha ammesso che la Commissione europea sta portando avanti le trattative con un approccio realistico, pur sostenendo pubblicamente che quella avanzata da Atene è ancora “l’unica proposta realistica e costruttiva” sul tavolo. Il premier greco esclude misure recessive come l’abolizione dei benefici delle pensioni sociali o gli aumenti dell’iva o dei costi dell’elettricità. Intanto è stato confermato per domani, 5 giugno, un nuovo incontro tra Tsipras e Juncker al quale prenderà parte anche Dijsselbloem nel tentativo di raggiungere un accordo finale.
Entro domani, venerdì 5 giugno, il governo greco dovrà restituire al Fondo monetario internazionale 312 milioni di euro, ossia solo una parte degli 1,6 miliardi che i creditori aspettano in giugno. Ma senza lo sblocco degli aiuti comunitari sarà molto difficile che Atene possa pagare il suo debito. Per farcela ed evitare il default, ha bisogno che arrivi da Bruxelles un deposito di 7,2 miliardi, l’ultima quota degli aiuti programmati. L’Unione non li sblocca perché esige delle riforme come garanzia.
Le due posizioni non sembrano ancora per il momento conciliabili: nel suo piano di 47 pagine, Atene ha proposto un avanzo primario (la differenza tra spesa pubblica ed entrate al netto del costo del debito pubblico) dello 0,8 per cento per l’anno in corso e dell’1,5 per cento per il 2016, un innalzamento dell’età pensionabile ma nessun taglio. Invece la proposta dei creditori in cinque pagine, che è nata dal vertice notturno a Berlino del primo giugno, indicherebbe un avanzo primario dell’1 per cento quest’anno, del 2 per cento per il 2016, del 3 per cento per il 2017 e del 3,5 per cento per il 2018. I creditori chiedono anche una riforma delle pensioni, del mercato del lavoro e di intervenire sull’iva.
Entro venerdì il governo di Alexis Tsipras dovrà restituire al Fondo monetario internazionale 312 milioni di euro, solo una parte degli 1,6 miliardi che i creditori aspettano in giugno. Ma senza lo sblocco degli aiuti comunitari sarà molto difficile che Atene possa pagare il suo debito. Tsipras volerà in serata a Bruxelles per discuterne con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Leggi
Il governo greco ha presentato la scorsa notte ai suoi creditori internazionali un nuovo piano di riforme “completo e realistico” per evitare il default. L’ha dichiarato il primo ministro di Atene, Alexis Tsipras. Il piano include delle “concessioni che saranno difficili”, ha aggiunto Tispras senza dare ulteriori dettagli sulle riforme. Le trattative con i creditori internazionali sono in un momento di stallo e Atene è a corto di liquidità.
L’annuncio del premier greco arriva dopo il vertice notturno a Berlino tra il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi, la direttrice del Fondo monetario internazionale (Fmi) Christine Lagarde, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande.
Secondo il commissario dell’Unione europea per gli affari economici e monetari, Pierre Moscovici, il governo greco avrebbe fatto delle prime proposte sulla riforma delle pensioni, anche se fonti di Atene, citate dall’agenzia Reuters, hanno ridimensionato queste dichiarazioni.
Si tiene stasera a Berlino il vertice sulla crisi greca tra il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi, la direttrice del Fondo monetario internazionale (Fmi) Christine Lagarde, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande. Al centro delle discussioni c’è lo stallo nelle trattative tra la Grecia e i creditori internazionali. Entro il 5 giugno Atene dovrà rimborsare al Fondo monetario internazionale una rata da circa 300 milioni di euro del prestito da 1,6 miliardi di euro.
Il premier greco Alexis Tsipras nella tarda serata del 31 maggio ha parlato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente francese François Hollande nella seconda teleconferenza in tre giorni per discutere dei progressi nei negoziati tra Atene i suoi creditori internazionali. Lo ha scritto l’agenzia Ana-Mpa, che cita responsabili del governo ellenico. Secondo le fonti, nel colloquio di 35 minuti i tre leader si sono detti d’accordo sulla necessità di un accordo in tempi molto brevi. Altre fonti del governo tedesco hanno definito la conversazione “costruttiva” senza fornire ulteriori dettagli.
Merkel discuterà oggi del dossier greco con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e con il capo di stato francese Hollande, a margine della tavola rotonda europea degli industriali a Berlino.
La Grecia rimborserà al Fondo monetario internazionale il prestito da circa 300 milioni di euro il 5 giugno, come previsto. Lo ha assicurato il ministro dell’economia greco George Stathakis in un’intervista al quotidiano Real News, aggiungendo che Atene è in grado di rispettare la scadenza grazie a “risorse interne”. Il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert ha spiegato invece che, nella videoconferenza del 28 maggio, “Angela Merkel e François Hollande hanno offerto aiuto alla Grecia” per arrivare a una soluzione che permetta che “Atene resti nell’euro”.
Al termine del G7 finanziario di Dresda, il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha spiegato che i ministri partecipanti hanno discusso della crisi greca “solo pochi minuti” mentre il ministro delle finanze ellenico, Yanis Varoufakis ha assicurato che il suo governo è “molto vicino” a un accordo con i creditori internazionali e si è dato come “termine ultimo” per chiudere la trattativa il 30 giugno prossimo, quando scadrà l’attuale piano di aiuti.
Ma la situazione sul terreno sembra tutt’altro che incoraggiante, visto chesecondo gli ultimi dati della Banca di Grecia i depositi bancari sono crollati ai minimi storici da oltre 10 anni: ad aprile i depositi da parte di famiglie e imprese sono scesi a 133,7 miliardi di euro dai 138,6 di marzo, segnando i minimi dal settembre del 2004 e lasciando intendere che la corsa agli sportelli nel paese ellenico stia peggiorando per il timore di un default.
Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha partecipato a una teleconferenza con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande “durata circa un’ora”. Il portavoce del governo greco Gabriel Sakellaridis ha detto che Atene vuole un accordo con i creditori entro domenica e sta facendo del suo meglio per evitare il default.
Ma la direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, in un’intervista al quotidiano tedesco Faz, ha ammesso che l’uscita della Grecia dall’euro è “una possibilità” e che è “molto improbabile” arrivare a un accordo finale nei prossimi giorni. Per Lagarde, comunque, l’uscita dei greci dall’eurozona “non vorrà dire la fine dell’euro”.
In un’intervista alla televisione tedesca Ard, la direttrice del Fondo monetario internazionale (Fmi), Christine Lagarde, ha detto che c’è ancora molto lavoro da fare prima che la Grecia e i suoi creditori internazionali possano raggiungere l’accordo che garantirebbe ad Atene nuovi aiuti finanziari. “Stiamo ancora lavorando a una soluzione per la Grecia e direi che non abbiamo ancora raggiunto risultati sostanziali”, ha dichiarato Lagarde. La direttrice ritiene comunque che la Grecia rispetterà i suoi impegni.
Ieri 27 maggio il primo ministro greco Alexis Tsipras aveva affermato che l’intesa era prossima. Alcune fonti vicine al governo avevano anche detto che i rappresentanti della Grecia avevano trovato un accordo a livello tecnico con quelli dell’Unione europea e dell’Fmi, per sbloccare il versamento di nuovi aiuti al paese.
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