Il 26 giugno Un’esplosione ha colpito una moschea sciita a Kuwait City, durante la preghiera del venerdì, uccidendo almeno 27 persone e ferendone almeno altre 200. L’attacco è stato rivendicato dai jihadisti del gruppo Stato islamico. Le autorità hanno arrestato circa sessanta persone e hanno rafforzato le misure di sicurezza
Il ministro dell’interno del Kuwait ha annunciato lo smantellamento di una “cellula terroristica” responsabile dell’attentato suicida contro una moschea sciita, che il 26 giugno ha provocato la morte di 27 persone ed è stato rivendicato dal gruppo Stato islamico. Sessanta persone sono state arrestate in relazione all’attentato e le autorità hanno chiuso un’organizzazione benefica sospettata di raccogliere fondi da mandare ai combattenti in Siria. I servizi segreti stanno compiendo indagini anche su altri gruppi che potrebbero essere legati ad attività terroristiche. Il ministro ha aggiunto che l’emirato ha rafforzato le misure di sicurezza, in particolare nei pressi delle moschee e di altri luoghi di culto. Leggi
La polizia del Kuwait sta interrogando diverse persone con l’accusa di essere coinvolte nell’attentato suicida all’interno di una moschea sciita della capitale, che ieri, venerdì di Ramadan, ha ucciso 27 persone riunite in preghiera e ne ha ferite circa 220. “Abbiamo arrestato numerose persone sospettate di avere legami con l’attentatore suicida”, ha detto una fonte della sicurezza del paese del golfo arabo.
Il gruppo Stato islamico si è assunto la responsabilità del bombardamento, che è il primo attacco terroristico da più di due decadi nel piccolo paese petrolifero del golfo arabo, a maggiaranza sunnita. Un comunicato diffuso dall’organizzazione la “provincia di Najd” – autodefinitasi la branca saudita del Gruppo islamico – identifica l’attentatore suicida come Abu Suleiman al-Muwahhid. La moschea sarebbe stata scelta come obiettivo dai jihadisti perché “diffondeva gli insegnamenti sciiti tra la popolazione sunnita”.
Il governo kuwaitiano ha dichiarato il lutto nazionale e ha disposto i funerali di stato per le vittime.
Un aereo in volo da New York a Kuwait City ha dichiarato lo stato d’emergenza ed è stato costretto a dirigersi verso il Regno Unito: lo riferisce Sky News. Afp
Almeno 25 persone sono morte e 202 sono rimaste ferite in un attacco avvenuto venerdì 26 giugno e rivendicato dal gruppo jihadista dello Stato islamico. Un attentatore suicida si è fatto esplodere in una moschea durante la preghiera del venerdì. Un testimone ha raccontato che più di duemila persone erano presenti nell’edificio. Leggi
Almeno 25 persone sono morte e 202 sono rimaste ferite nell’attentato rivendicato dal gruppo Stato islamico alla moschea di Kuwait City. Lo ha confermato il ministero dell’interno del paese. Reuters
Un’esplosione ha colpito una moschea sciita a Kuwait City, durante la preghiera del venerdì, uccidendo almeno dieci persone e ferendone almeno altre otto. L’attacco è stato rivendicato dai jihadisti del gruppo Stato islamico. L’emiro del Kuwait, Sabah al Ahmad al Jaber al Sabah si è recato nella moschea, poco lontana dalla sede del ministero dell’interno, nel quartiere centrale di Al Sawabir.
Secondo l’ex ministro dell’informazione Saad al Ajmi, l’attentato ha ricordato che “nessun paese è immune dal terrorismo”. Nel paese del golfo le relazioni tra la comunità sunnita e quelle sciita sono buone ed episodi simili sono rari.
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