Secondo un pubblico ministero egiziano, è stato un poliziotto ha sparare i colpi che hanno ucciso l’attivista Shaimaa al Sabbagh mentre partecipava a una marcia pacifica in piazza Tahrir
Un pubblico ministero egiziano ha denunciato che l’attivista egiziana Shaimaa al Sabbagh, uccisa il 24 gennaio al Cairo durante una marcia pacifica in piazza Tahrir in occasione dell’anniversario della rivoluzione del 2011, è stata colpita dai proiettili sparati da un agente di polizia. L’uccisione di Al Sabbagh, 32 anni, aveva causato proteste e manifestazioni nella capitale.
Il pubblico ministero ha rinviato l’agente al tribunale penale. In Egitto i processi contro le forze di sicurezza sono molto rari. Reuters
Al Cairo è in corso una manifestazione nel luogo in cui sabato 24 gennaio è stata uccisa l’attivista Shaimaa al Sabbagh, mentre portava dei fiori al memoriale della rivoluzione del 2011. Leggi
Secondo i risultati dell’autopsia diffusi oggi sulla morte dell’attivista egiziana Shaimaa al Sabbagh, uccisa sabato 24 gennaio al Cairo, la donna è stata colpita da tre proiettili sparati da “un’arma non identificata”, da una distanza di otto metri. Lo riporta il quotidiano egiziano Ahram.
Al Sabbagh, 32 anni, era un’attivista per i diritti dei lavoratori e la leader del Partito dell’alleanza popolare socialista ad Alessandria. Sabato stava partecipando a una marcia pacifica in piazza Tahrir, per portare fiori in memoria delle persone uccise nel 2011 quando è stata colpita da colpi di un’arma da fuoco. Secondo alcuni testimoni, sul luogo dell’omicidio erano presenti diversi uomini delle forze dell’ordine. Foto pubblicate su Twitter da altri attivisti mostrano uomini della polizia nell’area della manifestazione prima che Shaimaa fosse colpita.
Reuters, Ahram Online
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