Secondo i risultati dell’autopsia diffusi oggi sulla morte dell’attivista egiziana Shaimaa al Sabbagh, uccisa sabato 24 gennaio al Cairo, la donna è stata colpita da tre proiettili sparati da “un’arma non identificata”, da una distanza di otto metri. Lo riporta il quotidiano egiziano Ahram.
Al Sabbagh, 32 anni, era un’attivista per i diritti dei lavoratori e la leader del Partito dell’alleanza popolare socialista ad Alessandria. Sabato stava partecipando a una marcia pacifica in piazza Tahrir, per portare fiori in memoria delle persone uccise nel 2011 quando è stata colpita da colpi di un’arma da fuoco. Secondo alcuni testimoni, sul luogo dell’omicidio erano presenti diversi uomini delle forze dell’ordine. Foto pubblicate su Twitter da altri attivisti mostrano uomini della polizia nell’area della manifestazione prima che Shaimaa fosse colpita.
Egyptian police attack a gathering of 30 with lethal force and Shaima's son, Bilal, will now grow up without a mother pic.twitter.com/U77NYHHTxZ
— Omar Robert Hamilton (@ORHamilton) January 24, 2015
Reuters, Ahram Online
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