Nikola Gruevski è coinvolto in uno scandalo intercettazioni. Le proteste vanno avanti dall’inizio del mese, ma il premier nega ogni accusa
In Macedonia circa 150 persone hanno risposto all’appello del leader dell’opposizione Zoran Zaev che ha chiesto di occupare la piazza davanti al parlamento di Skopje fino a quando il primo ministro conservatore Nikola Gruevski non consegnerà le sue dimissioni. Gruevski è accusato di aver cercato di organizzare brogli elettorali e di coprire la morte di un ragazzo di 22 anni. Ieri migliaia di persone sono scese in strada per chiedere nuove elezioni.
Anche cinquanta sostenitori del premier si sono accampati con alcune tende a circa due chilometri dai contestatori per confermare il loro sostegno al governo. Askanews
Trentamila persone si sono riunite a Skopje, la capitale della Macedonia, per sostenere il primo ministro conservatore Nikola Gruevski, da settimane al centro delle proteste dell’opposizione. La manifestazione a sostegno del governo si svolgerà nel corso della serata nella piazza del parlamento, mentre a due chilometri di distanza, davanti alla sede del governo, sono accampati da ieri i manifestanti che chiedono le dimissioni del premier.
Gruevski è accusato di aver cercato di organizzare brogli elettorali e di coprire la morte di un ragazzo di 22 anni. Il leader dell’opposizione, Zoran Zaev, ha esortato i manifestanti a restare in piazza fino a quando Gruevski non si dimetterà.
Non si fermano le proteste nella capitale macedone Skopje, dove i manifestanti hanno promesso di andare avanti fino a quando il primo ministro Nikola Gruevski non si dimetterà. Centinaia di persone, che avevano partecipato alle manifestazioni del 17 maggio, sono rimaste con le tende davanti al palazzo del governo durante la notte. Anche il leader dell’opposizione Zoran Zaev ha trascorso la notte insieme agli attivisti. Nel corteo, a cui secondo diverse fonti hanno partecipato 20mila persone senza episodi di violenza, sono state sventolate sia bandiere macedoni sia albanesi. I sostenitori di Gruevski hanno convocato intanto per oggi una manifestazione a Skopje.
L’opposizione ha accusato il governo di voler controllare la stampa, la magistratura e i politici mettendo sotto controllo le conversazioni telefoniche. La settimana scorsa due ministri, dell’interno Gordana Jankulovska e dei trasporti Mile Janakieski e il capo dell’intelligence Saso Mijalkov, si sono dimessi in seguito allo scandalo. Secondo Zaev decine di intercettazioni rivelerebbero casi di corruzione, cattiva gestione dei fondi e insabbiamenti di omicidi. L’opposizione sostiene quindi che il primo ministro, al potere dal 2006, debba dimettersi e indire nuove elezioni.
Dal canto suo Gruevski ha accusato il leader dell’opposizione di voler orchestrare un colpo di stato su ordine di anonime agenzie di spionaggio straniere che vogliono rovesciare il suo governo conservatore. Lo scorso fine settimana 8 poliziotti e 14 ex miliziani dell’Esercito di liberazione del Kosovo (Uçk) erano stati uccisi durante degli scontri a Kumanovo.
Migliaia di persone partecipano alla manifestazione contro il governo a Skopje, la capitale della Macedonia. I manifestanti chiedono le dimissioni del primo ministro Nikola Gruevski, coinvolto in uno scandalo intercettazioni. L’opposizione ha pubblicato l’intercettazione di alcune conversazioni in cui il premier avrebbe cercato di organizzare brogli elettorali e di coprire la morte di un ragazzo di 22 anni, picchiato dalla polizia durante le celebrazioni post elettorali del 2011. Gruevski ha negato le accuse, incolpando l’opposizione di voler destabilizzare il paese.
A peggiorare la crisi del paese, lo scorso fine settimana 22 persone sono morte negli scontri scoppiati tra le forze dell’ordine e un gruppo armato formato da ex miliziani dell’Esercito di liberazione del Kosovo (Uçk) a Kumanovo. In seguito alle violenze si sono dimessi il ministro dell’interno, il ministro dei trasporti e il capo dell’intelligence.
La folla che si è riunita per protestare fuori dell’ufficio del primo ministro sventola bandiere albanesi e macedoni. Nel 2001 la Macedonia è arrivata a un passo dalla guerra civile quando alcuni gruppi armati hanno rivendicato una maggiore autonomia per la minoranza albanese, che rappresenta circa un quarto dei 2,1 milioni di abitanti del paese.
Circa duemila manifestanti si sono scontrati con la polizia fuori dell’edificio del governo di Skopje, la capitale della Macedonia. Chiedevano le dimissioni del primo ministro Nikola Gruevski, coinvolto in uno scandalo intercettazioni. Secondo il ministro dell’interno, una decina di agenti è rimasta ferita durante gli scontri durati due ore. I manifestanti hanno dato fuoco a cassonetti e lanciato pietre contro la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni.
Il conservatore Gruevski è al potere da nove anni e la sua disputa con il leader dell’opposizione socialdemocratica Zoran Zaev minaccia la fragile democrazia macedone. Negli ultimi mesi Zaev ha pubblicato l’intercettazione di una conversazione, a cui avrebbe partecipato anche il premier, per sistemare alcuni rappresentanti del partito al governo nell’amministrazione pubblica. In un’altra intercettazione, Gruevski avrebbe cercato di coprire la morte di un ragazzo di 22 anni, picchiato dalla polizia durante le celebrazioni post elettorali del 2011. Il premier ha negato le accuse, definendo le intercettazioni un complotto di spie straniere.
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