Ero seduto nel giardino della sede di Kabul dell’Afp per avere una ricezione migliore sul cellulare, nel disperato tentativo di raggiungere un padre nella remota provincia dell’Uruzgan. Il suo figlio adolescente, mi avevano riferito alcuni anziani, era stato rapito da un comandante della polizia perché diventasse il suo schiavo sessuale. Leggi
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