È la corrispondente da Berlino dell’agenzia France-Presse.
Entrando nella sala concerti, Aeham Admad non ha visto altro. Solo il pianoforte a coda Bechstein, tutto lucido, che avrebbe suonato alla sera. La prima cosa che ho notato io, invece, sono i suoi occhi enormi e il suo zaino. Lo stesso con cui, otto mesi fa, ha percorso le migliaia di chilometri che separano Damasco da Berlino. Leggi
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