Agli Oscar Patricia Arquette è stata premiata come migliore attrice non protagonista per Boyhood. Arquette ha dedicato il suo premio alle donne statunitensi, facendo un appello per la parità dei salari: “A ogni donna che ha partorito ogni contribuente e cittadino di questo stato. Abbiamo combattuto per i diritti di tutti gli altri, è arrivato il nostro momento di avere la parità salariale una volta per tutte e uguali diritti per le donne negli Stati Uniti d’America”.
Il suo discorso è stato accolto con grande favore sui social network e ha suscitato grande entusiasmo anche in platea. Tra gli entusiasti l’attrice Meryl Streep.
L’hanno già scritto e detto in tanti, e lo diciamo anche noi: Boyhood è il film del 2014. Non tanto per la sua incredibile storia produttiva (un film lungo dodici anni, dove gli attori e i personaggi invecchiano e crescono insieme al film), quanto perché è una delle riflessioni più mature ed efficaci sullo scorrere del tempo. Leggi
Da Turner a Under the skin: i dieci film più belli del 2014 scelti dal quotidiano britannico. Leggi
Boyhood di Richard Linklater e Il giovane favoloso di Mario Martone sono due film diversissimi che però affrontano uno stesso problema: la rappresentazione della giovinezza intesa come età solitaria, in cui il distacco dall’infanzia e dalla famiglia d’origine crea una ricerca d’identità e una messa in discussione di ogni certezza, capace di investire il mondo intero. Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati