In Afghanistan una corte d’appello ha annullato la condanna a morte per quattro uomini condannati in primo grado per la morte e il linciaggio di una donna a Kabul il 19 marzo. La donna, identificata con il nome di Farkhunda, era stata linciata dalla folla in una moschea, perché era stata accusata di avere dato fuoco a una copia del Corano.
Farkhunda è stata aggredita, bastonata a morte e investita da un’auto. Il governo afgano ha dato grande visibilità al processo di primo grado che è stato trasmesso in tv, invece il processo d’appello si è svolto a porte chiuse. Dopo l’uccisione di Farkhunda sono scoppiate proteste in tutto il paese e migliaia di persone hanno partecipato al suo funerale il 23 marzo
All’inizio di maggio quattro uomini sono stati condannati a morte per l’omicidio e altri otto all’ergastolo, ma oggi una corte d’appello ha annullato le condanne.
Undici poliziotti sono stati condannati a un anno di prigione per non aver protetto la donna dal linciaggio.
Undici poliziotti afgani sono stati condannati a un anno di prigione per non aver protetto una donna linciata dalla folla a Kabul il 19 marzo. Farkhunda, 28 anni, è stata picchiata a morte dopo essere stata accusata di aver bruciato una copia del Corano. In realtà la donna si era scagliata contro un gruppo di persone, fra cui un mullah, che facevano affari in una moschea vendendo amuleti.
All’inizio di maggio quattro uomini sono stati condannati a morte per l’omicidio e altri otto all’ergastolo. Dopo l’uccisione di Farkhunda sono scoppiate proteste in tutto il paese e migliaia di persone hanno partecipato al suo funerale il 23 marzo.
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