L’esercito israeliano ha intercettato una nave di attivisti filopalestinesi che cercava di portare aiuti alla Striscia di Gaza via mare, rompendo il blocco navale. La nave è stata scortata verso un porto israeliano, ha confermato l’esercito. “In accordo al diritto internazionale, la marina israeliana ha ripetutamente chiesto alla nave di cambiare rotta”, si legge in un comunicato. “Dopo il suo rifiuto, la marina ha intercettato la nave in acque internazionali per evitare che violasse il blocco navale imposto alla Striscia di Gaza”.
Un portavoce militare ha confermato che la nave svedese Gothenburg Marianne fa parte della Freedom Flotilla III, un convoglio di quattro navi che trasportano aiuti per Gaza. Tra gli attivisti coinvolti anche il deputato arabo-israeliano Bassel Ghattas e l’ex presidente tunisino Moncef Marzouki.
I giudici della Corte penale internazionale non processeranno Israele per aver ucciso nove militanti turchi nel 2010, ma sono convinti che i soldati israeliani abbiano commesso dei crimini di guerra.
Il processo non ci sarà perché il caso va al di là delle competenze della Corte, si legge in alcuni documenti interni del tribunale di cui la Reuters è entrata in possesso.
Il caso risale al 31 maggio 2010, quando una flotta di sei navi, la Freedom Flotilla, cercò di forzare il blocco navale al largo della Striscia di Gaza per portare aiuti ai palestinesi e fu abbordata dai militari israeliani. Negli scontri sulla nave morirono nove militanti turchi. Ha’aretz, Reuters
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