Essere condannati per tortura non è uno scherzo, almeno non per una democrazia europea. Lo è ancora meno se a esprimere quel giudizio è la corte europea per i diritti umani. E almeno questa volta, finalmente, dopo quasi 15 anni dai fatti del G8 del 2001, la politica reagisce. Ma qualche dubbio è lecito. Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati