Tre narcotrafficanti del gruppo Guerreros Unidos hanno confessato di aver ucciso i 43 studenti scomparsi a Iguala, in Messico, il 26 settembre.
Lo ha annunciato il procuratore generale, Jesús Murillo Karam, in una conferenza stampa in cui ha anche rivelato i nomi dei presunti assassini: Patricio Reyes “El Pato”, Jonatan Osorio “El Jona” e Agustín García “El Chereje”.
Gli studenti erano stati arrestati dalla polizia di Iguala su ordine del sindaco, José Luis Abarca, che li aveva fatti arrestare perché temeva che avrebbero interrotto un comizio della moglie.
I ragazzi sono stati poi caricati su dei camion e portati a Cocula, una località a 22 chilometri da Iguala, vicino a una discarica. La polizia li ha consegnati ai narcotrafficanti del gruppo Guerreros Unidos, affiliato al cartello dei Beltrán Leyva.
Secondo la testimonianza dei presunti assassini, i ragazzi sono stati interrogati e uccisi. I loro resti sono stati messi in sei sacchi ritrovati nei pressi del luogo in cui sono scomparsi. Le famiglie delle vittime hanno detto di voler aspettare i test del dna sui resti ritrovati.
Gli studenti frequentavano la scuola di formazione per insegnanti di Ayotzinapa, una località vicino a Iguala. La scuola era conosciuta per il suo impegno contro il narcotraffico e la corruzione. Semana, Bbc, El País
Le autorità messicane hanno confermato che gli studenti scomparsi il 26 settembre in Messico sono stati uccisi dal gruppo criminale Guerreros Unidos. Lo hanno confessato tre presunti assassini che sono stati arrestati. Ap
I test del dna hanno rivelato che nessuno dei 28 cadaveri ritrovati carbonizzati il 4 ottobre in tre fosse comuni vicino a Iguala, nel Messico sudorientale, appartiene ai 43 studenti scomparsi il 26 settembre in seguito ad alcuni scontri tra polizia e manifestanti. L’ha confermato il procuratore generale federale Jesús Murillo Karam. Sono ancora in corso gli esami sui corpi scoperti il 10 ottobre in altre quattro fosse comuni nella stessa zona.
Karam ha annunciato che sono stati arrestati altri 14 agenti della polizia locale accusati di aver consegnato gli studenti ai narcotrafficanti. In tutto 50 persone sono state arrestate nell’operazione condotta dalle forze federali nello stato di Guerrero per ritrovare gli studenti. Il 14 ottobre il presunto capo della gang locale Guerreros unidos, Benjamín Mondragón, è morto in uno scontro con gli agenti federali nel vicino stato di Morelos. Non è chiaro se Mondragón si sia suicidato per evitare la cattura.
Sono ancora ricercati il sindaco di Iguala, José Luis Abarca Velázquez, sua moglie Maria de los Angeles Pineda e il capo della sicurezza, scappati dopo la scomparsa dei ragazzi. Bbc
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