Jurij Temirkanov è un direttore d’orchestra famoso, ma non è una megastar, forse perché è sempre rimasto fuori dal grande giro discografico quando il mercato era inondato da integrali delle sinfonie di tutti dirette da chiunque. Io, che frequento assiduamente le sale da concerto da venticinque anni, l’ho sentito per la prima volta sabato sera alla testa dell’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. C’ero andato soprattutto per sentire Martha Argerich in uno dei suoi pezzi di riferimento, il concerto per piano, tromba e orchestra d’archi di Šostakovič. Leggi
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