Nel 1964, quando era da poco cominciato l’embargo statunitense, il regista russo Michail Kalatozov fu incaricato da una produzione sovietico-cubana di girare un film di propaganda. Era il primo tentativo dell’Unione Sovietica di esplorare il mondo fuori dalle sue frontiere, dopo il progetto mai portato a termine di Que Viva México! di Ėjzenštejn. Ambientato alla fine degli anni cinquanta nell’isola caraibica, il film di Kalatozov, intitolato Soy Cuba, avrebbe dovuto rappresentare l’anima del popolo cubano e la sua gloriosa lotta verso la rivoluzione. Leggi
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