L’attivista per i diritti umani Nabeel Rajab è stato arrestato ieri in Bahrein per aver pubblicato dei tweet di denuncia sulle pratiche di tortura nelle prigioni del paese. La moglie di Nabeel, Sumaya Rajab, ha dichiarato che venti auto della polizia sono presentate davanti alla loro abitazione per portare l’attivista in carcere.
Rajab, che ha fondato il centro per i diritti umani del Bahrein nel 2002, era stato arrestato anche a settembre quando aveva descritto su Twitter i servizi di sicurezza nel paese come “incubatore ideologico” per jihadisti. L’attivista era stato rilasciato su cauzione in attesa del processo previsto per il 14 aprile.
Nabeel Rajab, uno dei più importanti attivisti per i diritti umani del Bahrein, è stato condannato a sei mesi di carcere per “oltraggio alle istituzioni”. Lui stesso ha confermato la sentenza con un tweet:
Rajab è stato giudicato colpevole di avere insultato le istituzioni pubbliche e l’esercito in un commento pubblicato su Twitter in cui definiva gli organismi della sicurezza del paese un “incubatore ideologico” per i jihadisti del gruppo Stato islamico.
Rajab potrà evitare il carcere se pagherà una cauzione di circa cinquecento dollari e potrà fare appello contro il verdetto. L’attivista ha già scontato diverse pene da quando ha istituito il Centro del Bahrein per i diritti umani nel 2002. Bbc
L’attivista per i diritti umani Nabeel Rajab è stato liberato in Bahrein, ma gli è stato vietato di lasciare il paese fino al 20 gennaio del 2015, quando ci sarà una seconda udienza del processo. L’attivista è accusato di “oltraggio alle istituzioni”.
Rajab è stato arrestatoper alcuni tweet considerati troppo ostili verso il ministro dell’interno e della difesa che gli hanno fatto causa. Il processo si è aperto il 19 ottobre a Manama. Afp
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