“In questa scena si innesca un meccanismo particolare tra la protagonista Noha e ciascun membro della sua famiglia”, dice Nabil Ayouch, regista di Much loved. “A ogni incontro superiamo un livello, con passaggi molto violenti. È una violenza latente, inespressa, ma molto forte”. E la decisione di girare tutto in un unico piano-sequenza rafforza la sensazione di disperazione della protagonista. Leggi
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