Lee Marshall è un giornalista britannico che si occupa di viaggi e cinema. Collabora con Condé Nast Traveller, Screen International e altre testate. In Italia dal 1984, vive a Città della Pieve, in provincia di Perugia. Scrive questo blog per Internazionale.
In un’edizione di Cannes caratterizzata da una presenza di donne maggiore del solito, alcuni dei film più interessanti erano opere prime Leggi
È stato un anno di transizione al festival, con una selezione che dimostrava la voglia di premiare la qualità dei film più del nome dell’autore-regista. Leggi
Dopo l’apertura in sordina con il film del regista iraniano Asghar Farhadi, il festival decolla con un film sulla scena rock underground di San Pietroburgo. Leggi
I film del concorso che ogni amante del cinema dovrebbe cercare di vedere quando saranno in sala. Leggi
Il film di Alexander Payne, presentato a Venezia, è una satira agrodolce di una decrescita che non riesce a essere felice per nessuno. Leggi
Il festival di Bologna dedicato ai film rari, restaurati e riscoperti, nell’edizione 2017 regala una breve retrospettiva delle opere noir del regista iraniano. Leggi
Cos’è andato storto nella mossa audace di una premier sicura di poter raddoppiare i consensi e distruggere il capo dell’opposizione laburista. Leggi
La 70ª edizione del festival di Cannes non è stata così brutta come sostengono alcuni: solo che le aspettative della vigilia erano esagerate. Leggi
Un’edizione fra tradizione e novità: la presenza di grandi autori, la polemica sui film prodotti da Netflix e la grande incognita del film di Iñárritu. Leggi
No, non è né Mazzini né Cavour né Garibaldi: l’uomo evocato nel titolo del nuovo film di Fabio Mollo, regista di Il sud è niente, è un inquieto ragazzo gay che assume la paternità di una neonata di nome Italia. Il gioco di parole svela l’ambizione del film, che non è solo quella di narrare una storia personale, ma di inserirsi in un dibattito nazionale. Leggi
Il concorso della sessantasettesima edizione del Festival di Berlino è stato uno dei più deboli degli ultimi dieci anni. Ecco quattro eccezioni alla mediocrità, a partire da due documentari che rispolverano e ricollocano nel presente due iconoclasti culturali del dopoguerra. Leggi
Nel primo minuto di questa commedia incentrata su una banda di desperados intellettuali viene nominato il giornale che state leggendo. A citarlo è Pietro Zinni (Edoardo Leo), un ex ricercatore universitario, in carcere perché la sua nuova carriera, insieme a una banda di altri brillanti emarginati accademici – confezione e spaccio di una droga sintetica molto efficace –, è finita male. Leggi
Il sequel di Trainspotting racconta con qualche tocco postmoderno la crisi di mezza età degli uomini di oggi. Alimenta la nostalgia, ma gli mancano la rabbia, il disprezzo e la vitalità del primo film. Leggi
Nel gelo di Potsdamer Platz, il film di Étienne Comar dedicato a Django Reinhardt che ha inaugurato la sessantasettesima edizione del festival di Berlino non è riuscito a riscaldare i cuori, nonostante la caldissima musica del chitarrista gitano. Leggi
Il libro di Norman Lewis, Napoli ’44, è un capolavoro del genere letterario del diario di guerra. L’italofono Lewis, giovane ufficiale arrivato a Napoli nel settembre del 1943, aveva il compito di curare i rapporti con la popolazione locale e racconta, con un misto di rabbia e compassione, il calvario di una città già povera messa in ginocchio dalla guerra. Francesco Patierno ne ha fatto un documentario. Leggi
A Piuma non ha giovato la presentazione in concorso a Venezia e neanche il titolo, che invita i critici più sarcastici a facili battute sulla leggerezza di questa commedia generazionale. Il terzo lungometraggio di Roan Johnson è una copia tardiva di Juno, con lo stesso tema: due liceali che vivono la gravidanza di lei non come disastro ma come fatto compiuto e sfida. Leggi
In una selezione forse non memorabile, i talenti “emergenti” del cinema d’autore dimostrano di avere molte più cose da dire di vecchi maestri in evidente affanno. E così Pablo Larraín e François Ozon surclassano Wim Wenders ed Emir Kusturica. Leggi
La 73ª edizione del festival veneziano si apre con La La Land il musical di Damien Chazelle che è una lettera d’amore al mondo analogico. Ma fin qui la sorpresa più grande è che non c’è più l’enorme buco accanto al Casinò. Leggi
Ci sono tanti cittadini britannici profondamente scioccati dal risultato del referendum sulla Brexit. Potrebbe essere un buon esercizio provare a immaginare se esiste qualche lato positivo. Ma non è un’impresa facile. Leggi
È difficile non condividere la cotta che la cinepresa si è presa per la protagonista nel film di Claudio Giovannesi. Più facile resistere al fascino di una storia piuttosto scontata. Leggi
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