Cipro è un paese diviso dal 1974, da quando l’esercito turco occupò la parte nord dell’isola, fondando poi la Repubblica turca di Cipro del Nord, riconosciuta solo da Ankara. Quest’anno, per la prima volta, si presenta un’occasione unica: entrambi i presidenti delle due parti dell’isola sono favorevoli alla riunificazione e le distanze tra le due comunità stanno diminuendo, anche a causa della crisi economica. Il reportage di Nicole Di Giulio e Antonella Spinelli. Leggi
Il presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Anastasiadis, e il presidente dell’autoproclamata Repubblica turca di Cipro Nord, Mustafa Akıncı, si sono incontrati alla sede delle Nazioni Unite a Nicosia per riprendere i colloqui in vista delle riunificazione dell’isola.
I due leader hanno deciso che s’incontreranno almeno due volte al mese e hanno concordato alcune misure di distensione, tra cui l’eliminazione del modulo da compilare per attraversare il valico tra i due territori. Migliaia di persone attraversano ogni giorno i sette posti di blocco lungo la linea verde sorvegliata dalle Nazioni Unite che divide turcociprioti e grecociprioti. Anastasiadis inoltre ha fornito le coordinate delle mine sotterrate dai grecociprioti prima dell’invasione delle truppe di Ankara nel 1974 e che ora si trovano in territorio turcocipriota.
Le trattative per la riunificazione sono in corso da anni senza grandi passi avanti a causa di alcuni nodi mai sciolti, come la condivisione del potere, la restituzione delle proprietà e le questioni territoriali mai risolte. In base ad accordi precedenti, un accordo di riunificazione dovrebbe creare una federazione di due stati, uno grecocipriota e l’altro turcocipriota.
Riprendono oggi i negoziati per la riunificazione dell’isola di Cipro, divisa in due dal 1974. Il presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Anastasiadis, e il presidente dell’autoproclamata Repubblica turca di Cipro Nord, Mustafa Akıncı, si incontreranno per riprendere il processo di pace.
Nata nel 1974 dopo l’invasione delle truppe di Ankara, che temeva l’annessione di Cipro alla Grecia, la Repubblica turca di Cipro Nord è riconosciuta solo dalla Turchia, che contribuisce a un terzo del bilancio del paese e finanzia la quasi totalità delle sue infrastrutture. Turcociprioti e grecociprioti sono attualmente divisi da una linea verde sorvegliata dalle Nazioni Unite. Le trattative per la riunificazione sono in corso da anni senza grandi passi avanti a causa di alcuni nodi mai sciolti: la condivisione del potere, la restituzione delle proprietà e le questioni territoriali mai risolte.
L’elezione di Mustafa Akıncı alla presidenza dell’autoproclamata Repubblica turca di Cipro Nord ha ridato vita alle speranze di riunificazione dell’isola. Veterano della politica cipriota ed esponente moderato del centrosinistra, Akıncı ha vinto le elezioni presidenziali con il 60,5 per cento dei voti, sconfiggendo al ballottaggio il presidente uscente, il nazionalista Derviş Eroğlu.
Nata nel 1974 dopo l’invasione delle truppe di Ankara, che temeva l’annessione di Cipro alla Grecia, la Repubblica turca di Cipro Nord è riconosciuta solo dalla Turchia, che contribuisce a un terzo del bilancio della repubblica e finanzia la quasi totalità delle sue infrastrutture. Turcociprioti e grecociprioti sono attualmente divisi da una linea verde sorvegliata dalle Nazioni Unite. Le trattative per la riunificazione sono in corso da anni senza grandi passi avanti a causa di alcuni nodi mai sciolti: la condivisione del potere, la restituzione delle proprietà e le questioni territoriali mai risolte.
Il presidente di Cipro, Nicos Anastasiades, si è rallegrato dell’elezione di Akıncı, definita promettente “per il progresso della patria comune”. Tra i due c’è già stata una telefonata “che esprime il desiderio di un’autentica riunificazione del nostro paese”. Anastasiades e Akıncı potrebbero incontrarsi già a maggio.
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