Circa 7mila persone hanno partecipato a una manifestazione a Reykjavik, in Islanda, per protestare contro il ritiro della candidatura del paese all’Unione europea.
Si tratta della manifestazione più grande dalle proteste del 2008 e del 2009 in cui la popolazione aveva chiesto le dimissioni del governo dopo la crisi economica che aveva colpito il paese.
La protesta, organizzata dai partiti dell’opposizione, denuncia il ritiro della candidatura da parte del governo di centrodestra, avvenuta senza consultare il parlamento, che nel 2009 aveva votato a favore dell’entrata nell’Ue. Durante la campagna elettorale del 2013 il partito conservatore aveva promesso il blocco dei negoziati, ma “solo il parlamento può revocare questa decisione”, secondo i parlamentari dell’opposizione socialdemocratica. La maggioranza degli islandesi resta comunque critica nei confronti di un’adesione all’Unione europea, soprattutto per l’idea di sottomettere il settore della pesca, principale attività economica dell’isola, alle quote imposte da Bruxelles. Afp
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