Totò Riina è stato assolto dall’accusa di essere il mandante della strage del Rapido 904, in cui il 23 dicembre 1984 morirono 16 persone nell’esplosione di una bomba sul treno in una galleria tra Firenze e Bologna. Altre 267 persone rimasero ferite.
Il pubblico ministero aveva chiesto l’ergastolo. Per il tribunale di Firenze Riina “non ha commesso il fatto”.
È terminata la deposizione del presidente della repubblica Giorgio Napolitano che ha testimoniato davanti alla corte d’assise di Palermo, trasferita a Roma, per il processo sulla trattativa tra stato e mafia.
La deposizione è durata tre ore, è cominciata intorno alle 10.40 ed è finita alle 13.40. Erano presenti i giudici della corte d’Assise e gli avvocati delle parti civili e degli imputati.
Secondo quanto dichiarato da un avvocato presente all’interrogatorio, il presidente della repubblica ha risposto a diverse domande delle parti, anche ad alcune domande poste dal legale del boss mafioso Totò Riina.
In alcuni casi Napolitano si è avvalso della facoltà di non rispondere, garantita dalla sua carica di capo di stato. “La parola ‘trattativa’ non è mai stata usata”, ha detto un legale della difesa.
Luca Cianferoni, legale del boss mafioso Totò Riina, ha detto a Sky uscendo dal Quirinale:
Ansa, Askanews
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