Una nave cargo cinese è affondata nel fiume Yangtze, il fiume Azzurro, vicino alla città di Nanchino. Non è ancora noto il bilancio delle vittime. Il naufragio è avvenuto nello stesso fiume in cui il 2 giugno era affondata la nave Stella d’oriente, provocando la morte di 431 persone.
I due incidenti sono avvenuti in due tratti diversi del fiume. Il cargo da 300 tonnellate conteneva soda caustica, ma secondo le prime notizie non ci sarebbero stati riversamenti in acqua.
Sono 396 le vittime del naufragio della nave da crociera affondata la notte del 1 giugno nel fiume Yangtze, in Cina. L’imbarcazione, chiamata Dongfangzhixing (Stella d’oriente), è stata colpita da una tempesta e si è rovesciata. Solo 14 dei 456 passeggeri che erano a bordo sono sopravvissuti. Più di 40 persone risultano ancora disperse.
Secondo gli esperti, si tratta del peggior disastro navale degli ultimi sessant’anni in Cina. Ieri le squadre di soccorso hanno raddrizzato il relitto dell’imbarcazione.
Com’è possibile che una nave con 465 persone a bordo si sia rovesciata tanto velocemente da non lasciare il tempo di dare l’allarme o chiedere aiuto? Perché, se le cause sono da rintracciare nel maltempo che ha colpito il tratto del fiume Yangtze dove si trovava l’imbarcazione, nessun altro battello nei dintorni ha riportato danni? Semplici domande a cui non sarà facile dare una risposta Leggi
È salito a 18 morti confermati e 14 sopravvissuti, il bilancio del naufragio di una nave da crociera nel fiume Yangtze, in Cina. La Stella dell’oriente si è rovesciata il 2 giugno a causa delle pessime condizioni meteorologiche con 456 persone a bordo, soprattutto turisti anziani. Le autorità cinesi hanno assicurato che i tentativi di recuperare altre persone vanno avanti, ma per la Cina si prospetta il più grave disastro marittimo in termini di vittime da decenni a questa parte.
Il capitano della nave, che ora è in stato di fermo, ha attribuito il naufragio a un “tornado” che si è abbattuto sulla nave. “Finché c’è anche una minima speranza non molleremo” ha assicurato il ministro dei trasporti Yang Chuantang, pur ammettendo che le squadre di soccorso sono impegnate in una “corsa contro il tempo”. Proseguono senza sosta le operazioni di soccorso e le ricerche dei cadaveri trasportati dalle acque del fiume si estenderanno addirittura fino alla città di Wuhan, nel centro del paese, a circa 220 chilometri dal luogo dov’è avvenuto il naufragio, come hanno annunciato le autorità citate dalla tv di stato Cctv.
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