Giorgio Napolitano, ex presidente della repubblica italiana, è morto. Aveva 98 anni. Lo ha annunciato la presidenza della repubblica. Napolitano era diventato presidente della repubblica nel 2006 ed era stato eletto per un secondo mandato di sette anni nel 2013, ma si era dimesso nel 2015.
Nel corso di una lunga carriera politica cominciata nei primi anni cinquanta, scrive l’agenzia di stampa Reuters, era stato deputato del parlamento italiano eletto nelle liste del Partito comunista, parlamentare europeo, e aveva ricoperto il ruolo di ministro dell’interno e di presidente della camera.
A proposito del ruolo di Napolitano come presidente della repubblica, sul quotidiano francese Le Monde l’ex corrispondente dall’Italia Philippe Ridet ha scritto: “Dall’alto del Quirinale, sede della presidenza della repubblica, ha dominato la città di Roma e la vita politica del paese. Ha accompagnato, e a volte organizzato, le trasformazioni mentre cinque presidenti del consiglio si succedevano a Palazzo Chigi, sede della presidenza del consiglio: Romano Prodi (2006-2008), Silvio Berlusconi (2008-2011), Mario Monti (2011-2013), Enrico Letta (2013-2014) e infine Matteo Renzi”.
Continua Ridet: “Avendo un mandato istituzionale, con un potere più simbolico che reale, ha saputo diventare un punto di riferimento morale in un momento in cui la crisi economica, cominciata nel 2008, e gli scandali sessuali di Silvio Berlusconi rischiavano di incrinare definitivamente la reputazione del paese”.
Sul quotidiano statunitense New York Times, Robert D. McFadden ha scritto: “Dopo mezzo secolo di vita pubblica, Napolitano si è trovato in una situazione paradossale. Ex leader di primo piano del Partito comunista italiano, è stato determinante nel salvare dalla rovina la terza economia capitalista d’Europa. E lo ha fatto senza potere esecutivo, usando solo l’autorità di un capo di stato istituzionale e garante della costituzione”.