Il 12 ottobre il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha sospeso con “effetto immediato” il Comitato olimpico russo dopo che quest’ultimo ha riconosciuto le entità regionali dei territori annessi illegalmente in Ucraina.
Il Comitato olimpico russo aveva riconosciuto le organizzazioni regionali di quattro regioni ucraine annesse in tutto o in parte alla Russia: Donetsk, Luhansk, Zaporižžja e Cherson.
“Da questo momento il Comitato olimpico russo non può più operare come comitato olimpico nazionale, come definito nella Carta olimpica, e non può ricevere alcun finanziamento dal movimento olimpico”, ha affermato il portavoce del Cio Mark Adams.
Il Comitato olimpico russo ha reagito definendo la sospensione “l’ennesima decisione controproducente e politicamente motivata del Cio”.
“Il Cio dimostra di essere totalmente dipendente dall’ambiente politico e commerciale che lo circonda, e di non avere alcuna autonomia”, ha dichiarato il ministro dello sport russo Oleg Matytsin.
Adams ha precisato che la sospensione “è la conseguenza della decisione unilaterale presa dal Comitato olimpico russo il 5 ottobre di includere le organizzazioni sportive di quattro regioni che ricadono nella sfera del Comitato olimpico ucraino”.
Bandiera neutrale
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha accolto con favore la notizia della sospensione.
“Se qualcuno in Russia pensava di poter usare lo sport e il movimento olimpico come un’arma, il suo piano è fallito”, ha affermato nel suo discorso serale. “Ringrazio tutti coloro che difendono lo spirito olimpico”.
Matytsin ha dichiarato che i quattro territori annessi “fanno parte della Federazione Russa e i loro atleti hanno tutto il diritto di far parte della squadra nazionale russa”.
Adams ha sottolineato che la sospensione non modifica la posizione del Cio sugli atleti russi che parteciperanno alle Olimpiadi di Parigi del 2024 sotto una bandiera neutrale.
Ha precisato che il Cio prenderà una decisione “al momento opportuno” sulla partecipazione di singoli atleti con passaporto russo alle Olimpiadi di Parigi e a quelle invernali del 2026 a Milano e Cortina.
Matytsin ha contestato queste affermazioni: “Non ci sono ancora criteri chiari e giustificati sull’ammissione degli atleti russi e bielorussi alle Olimpiadi, e non bisogna dimenticare che le federazioni internazionali di molti sport ignorano le raccomandazioni del Cio”.
La sospensione del Comitato olimpico russo non riguarda la Bielorussia, sottoposta a sanzioni sportive per il suo sostegno all’invasione dell’Ucraina.
A marzo il Cio aveva revocato il divieto assoluto per gli atleti russi e bielorussi di partecipare alle competizioni internazionali, ammettendoli come atleti neutrali a condizione che non sostenessero l’invasione dell’Ucraina e non avessero legami con l’esercito.