La polizia statunitense è alla ricerca del riservista dell’esercito che ha aperto il fuoco in una sala da bowling e in un bar-ristorante nello stato nordorientale del Maine, uccidendo almeno ventidue persone e ferendone più di cinquanta.
La strage è stata compiuta la sera del 25 ottobre a Lewiston, la seconda città più grande del Maine. Gli abitanti della zona sono stati invitati a non uscire di casa. L’autore dell’attacco è infatti “armato e ancora in fuga”, secondo la polizia locale.
La polizia ha identificato l’uomo come Robert Card, 40 anni, e ha diffuso la sua fotografia. Secondo la Cnn, che cita fonti della polizia, Card è un istruttore certificato all’uso delle armi da fuoco e un riservista dell’esercito.
Il presidente statunitense Joe Biden è stato informato dell’accaduto e, per seguire gli sviluppi della situazione, ha abbandonato una cena di stato in onore del primo ministro australiano Anthony Albanese. Biden ha offerto alla governatrice del Maine Janet Mills tutto il sostegno federale necessario, secondo la Casa Bianca.
La polizia della contea di Androscoggin ha diffuso delle foto che mostrano un uomo con un fucile semiautomatico a tracolla.
Mike Sauschuck, responsabile della sicurezza pubblica del Maine, ha affermato che la polizia ha localizzato a Lisbon, una cittadina a dodici chilometri da Lewiston, il veicolo usato da Card per compiere la strage (un suv bianco).
Secondo la polizia locale, le sparatorie sono avvenute in almeno due posti diversi, una sala da bowling e un bar-ristorante. Anche l’Fbi, la polizia federale, sta partecipando alle indagini.
Alcuni mezzi d’informazione statunitensi hanno riferito di un’altra sparatoria avvenuta in un centro logistico della Walmart, ma la notizia non è stata confermata.
In un messaggio pubblicato sul social network X, un funzionario del distretto scolastico ha annunciato che il 26 ottobre le scuole resteranno chiuse.
Quindicimila vittime nel 2023
Gli Stati Uniti continuano a pagare un prezzo molto alto per la diffusione e la facilità di acquisto delle armi da fuoco, compresi i fucili d’assalto.
Nel paese ci sono più armi che abitanti: un adulto su tre possiede almeno un’arma e quasi un adulto su due vive in una casa in cui c’è un’arma.
La conseguenza è un tasso di mortalità per armi da fuoco nettamente superiore agli altri paesi sviluppati.
Dall’inizio dell’anno più di quindicimila persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco, secondo il Gun violence archive (Gva).
La storia recente degli Stati Uniti è caratterizzata da una lunga serie di omicidi di massa. Nessun ambito della vita quotidiana sembra immune, dalle aziende alle chiese, dai supermercati ai locali notturni, dalle autostrade ai trasporti pubblici.
Ma nonostante gli inviti di Biden e le manifestazioni di protesta, il congresso non ha mai affrontato davvero il problema, anche a causa delle forti pressioni della National rifle association (Nra), la potente lobby delle armi.
In un paese in cui il diritto a possedere un’arma da fuoco è considerato da milioni di persone un diritto costituzionale, gli unici interventi legislativi sono stati marginali, come l’introduzione di controlli sui precedenti penali e psichiatrici di chi acquista un’arma.
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