Il 27 ottobre le autorità dello stato del New South Wales, nel sudest dell’Australia, hanno autorizzato l’abbattimento dei cavalli selvatici dagli elicotteri in uno dei più grandi parchi nazionali del paese. L’obiettivo della misura, che potrebbe suscitare molte polemiche, è proteggere la fauna e la flora.
Nel parco nazionale Kosciuszko vivono circa diciannovemila cavalli selvatici, chiamati brumbies in Australia. Le autorità puntano a ridurre la popolazione a tremila entro la metà del 2027.
I responsabili del parco stanno già eliminando i cavalli selvatici sul terreno usando armi da fuoco e trappole, oppure li trasferiscono altrove. Ma secondo Penny Sharpe, ministra dell’ambiente del New South Wales, queste misure sono insufficienti.
“Alcune specie autoctone sono a rischio d’estinzione e l’intero ecosistema è minacciato”, ha dichiarato Sharpe.
Le autorità considerano i brumbies animali nocivi perché aumentano l’erosione del suolo e danneggiano la vegetazione. Inoltre fanno crollare le tane, competono con altri animali per il cibo e mettono a rischio le fonti d’acqua.
“Ma non è stata una decisione facile”, ha concluso Sharpe.
Identità nazionale
L’abbattimento con gli elicotteri era già stato usato per un breve periodo nel 2000. In tre giorni furono uccisi più di seicento cavalli.
Ma le autorità avevano poi fatto marcia indietro a causa delle reazioni indignate dell’opinione pubblica.
Le persone contrarie all’abbattimento sostengono che i cavalli selvatici facciano parte dell’identità nazionale.
I brumbies sono stati celebrati dal poeta Banjo Paterson (1864-1941), noto per le romantiche descrizioni dell’Australia rurale. La squadra di rugby della capitale Canberra si chiama Act Brumbies.
Secondo l’Invasive species council, un’ong australiana favorevole all’abbattimento dagli elicotteri, in Australia vivono circa 400mila cavalli selvatici.
Nel New South Wales la popolazione dei brumbies aumenta del 15-18 per cento all’anno.