Il nuovo primo ministro conservatore neozelandese Christopher Luxon ha annunciato il 1 dicembre il divieto di usare gli smartphone nelle scuole. L’obiettivo della misura è contrastare il declino del tasso di alfabetizzazione.
Qualche anno fa le scuole neozelandesi vantavano un tasso di alfabetizzazione tra i più alti al mondo, ma da allora le capacità di lettura e scrittura dei ragazzi si sono ridotte, al punto che alcuni ricercatori hanno parlato di “crisi dell’istruzione”.
“Abbiamo deciso di vietare i telefoni in tutte le scuole del paese”, ha affermato Luxon, che si è appena insediato. “Vogliamo che i nostri ragazzi apprendano e che i nostri professori insegnino”.
Luxon ha precisato che la misura, già sperimentata negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Francia, sarà adottata entro cento giorni.
Un terzo dei quindicenni
“Per i ragazzi sarà più facile concentrarsi senza un elemento di disturbo come gli smartphone”, ha osservato Luxon.
Nel 2022 i ricercatori dell’associazione neozelandese Education hub hanno avvertito di un “declino dell’alfabetizzazione”, aggiungendo che più di un terzo dei quindicenni sa a malapena leggere e scrivere.
Il nuovo governo conservatore ha suscitato alcune polemiche all’inizio della settimana annunciando la revoca delle misure adottate per combattere il tabagismo.
Nel 2022 l’ex premier laburista Jacinda Ardern aveva fatto approvare dal parlamento un “divieto di fumo generazionale”, che bloccava la vendita di sigarette a chiunque fosse nato dopo il 2008.
Luxon ha giustificato la revoca di queste misure, prima ancora della loro entrata in vigore, con la preoccupazione per lo sviluppo di un mercato nero delle sigarette, ma si è attirato le critiche dei medici e degli esperti di salute pubblica.
Il nuovo premier ha anche autorizzato la ripresa delle ricerche di petrolio e gas in mare, abbandonando una delle misure chiave di Ardern per contrastare la crisi climatica.