I ribelli huthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno affermato il 19 dicembre che continueranno ad attaccare le navi mercantili nel mar Rosso, nonostante l’annuncio degli Stati Uniti di una nuova forza di protezione marittima.
“Gli Stati Uniti possono fare quello che vogliono, ma le nostre operazioni militari non si fermeranno”, ha dichiarato Mohammed al Bukhaiti, uno dei leader degli huthi, sul social network X.
“Sospenderemo gli attacchi solo quando Israele cesserà i suoi crimini e gli abitanti della Striscia di Gaza riceveranno cibo, medicinali e carburante”, ha aggiunto.
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Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
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Il 18 dicembre il segretario della difesa statunitense Lloyd Austin aveva annunciato la creazione di una coalizione di dieci paesi per mettere fine agli attacchi degli huthi, condotti con missili e droni.
Il principale portavoce degli huthi, Mohammed Abdelsalam, aveva reagito affermando “che i paesi membri della coalizione sono complici d’Israele”.
“Gli attacchi irresponsabili dei ribelli huthi minacciano le rotte commerciali, mettono in pericolo la vita dei marinai e violano il diritto internazionale”, ha dichiarato il 18 dicembre il capo del Pentagono. “Per questo abbiamo deciso di lanciare l’operazione Guardiani della prosperità”.
La coalizione comprende Stati Uniti, Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna, ha precisato Austin.
“Questa mattina si è svolta una prima riunione in videoconferenza”, ha dichiarato il 19 dicembre all’Afp un portavoce del ministero francese delle forze armate.
Nelle ultime settimane gli huthi hanno lanciato una serie di attacchi contro le navi mercantili nel mar Rosso, in risposta all’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.
Il 18 dicembre hanno rivendicato un attacco contro due navi.
Rotte modificate
Alcune delle principali aziende del trasporto marittimo hanno deciso di modificare le rotte delle loro navi, evitando lo stretto di Bab el Mandeb, che separa la penisola arabica dal continente africano. Secondo alcune stime, circa il 40 per cento del commercio mondiale transita attraverso lo stretto.
L’azienda danese Maersk ha annunciato il 19 dicembre che finché non si troverà una soluzione le sue navi circumnavigheranno l’Africa, passando per il capo di Buona Speranza.
L’azienda ha precisato che la decisione riguarda venti delle sue navi, che si trovano attualmente a sud o a nord dello stretto di Bab el Mandeb.
Il mar Rosso collega il mar Mediterraneo all’oceano Indiano, e quindi l’Europa all’Asia. Circa ventimila navi attraversano ogni anno il canale di Suez, che collega il mar Rosso al Mediterraneo.