Alle 14 del 29 gennaio gli agricoltori francesi in conflitto con il governo hanno cominciato a bloccare alcune delle principali autostrade che conducono alla capitale Parigi.
Almeno quattro autostrade sono state bloccate a poche decine di chilometri da Parigi, sotto la supervisione delle forze di sicurezza. La città di Parigi, gli aeroporti della capitale e l’importante mercato di Rungis non sono invece stati bloccati.
Circa trenta trattori sono però partiti in mattinata da Agen verso il mercato di Rungis, su invito del sindacato Coordination rurale. L’arrivo è previsto la sera del 30 gennaio o la mattina del 31.
Gli agricoltori si sono detti pronti a mantenere i blocchi per giorni se le loro richieste non saranno soddisfatte.
“Il governo ci ha dato un contentino, ma non basta”, ha dichiarato Arnaud Lepoil della Fnsea, il più importante sindacato agricolo.
Complessivamente la Fnsea e i Giovani agricoltori (Ja) puntano a mettere in atto otto blocchi stradali intorno alla capitale.
“Nessuna regione della Francia sarà risparmiata dai blocchi”, ha avvertito Arnaud Rousseau, presidente della Fnsea.
Gli agricoltori hanno varie rivendicazioni, tra cui la semplificazione delle procedure amministrative, la rinuncia a introdurre nuovi divieti per i pesticidi, il blocco degli aumenti di prezzo del gasolio per i trattori, la piena applicazione della legge che obbliga il settore agroalimentare a pagare di più gli agricoltori e risarcimenti più rapidi in caso di disastri naturali.
Il primo ministro Gabriel Attal ha annunciato il 26 gennaio alcune misure urgenti, tra cui la rinuncia ad aumentare la tassa sul gasolio per i trattori, il rafforzamento degli indennizzi per gli allevatori il cui bestiame è stato colpito dalla malattia emorragica epizootica e pesanti sanzioni contro tre aziende del settore agroalimentare accusate di non aver rispettato la legislazione sui prezzi.
I sindacati degli agricoltori considerano però queste misure insufficienti.