Quasi dieci giorni dopo il suo storico atterraggio sulla Luna, il lander giapponese Slim ha ricominciato a funzionare, ha annunciato il 29 gennaio l’Agenzia spaziale giapponese (Jaxa), che era stata costretta a interrompere la sua alimentazione a causa di un problema ai pannelli solari.
“La sera del 28 gennaio siamo riusciti a ristabilire le comunicazioni con Slim e abbiamo ripreso le operazioni”, ha affermato la Jaxa sul social network X.
“Abbiamo immediatamente avviato le osservazioni scientifiche usando la fotocamera di bordo”, ha aggiunto l’agenzia, che ha anche postato una foto scattata dal lander che mostra la roccia lunare nota come “Toy poodle”.
Il 20 gennaio il lander Slim (Smart lander for investigating Moon) era atterrato con successo ad appena 55 metri dall’obiettivo. Il Giappone era così diventato il quinto paese a raggiungere la Luna dopo Stati Uniti, Unione Sovietica, Cina e India.
Tuttavia, a causa di un problema al motore nelle ultime fasi della discesa, il lander era atterrato in posizione obliqua. Le sue celle fotovoltaiche non erano rivolte verso il Sole e non potevano produrre energia.
“Probabilmente Slim si è riattivato perché la produzione di energia della sua batteria solare è ripresa grazie all’esposizione alla luce solare”, ha dichiarato all’Afp un portavoce della Jaxa.
“Daremo la priorità a ciò che possiamo fare, cioè osservare e raccogliere informazioni, piuttosto che correggere la posizione di Slim, che potrebbe peggiorare la situazione”, ha aggiunto.
“La Luna completa la sua orbita in ventisette giorni terrestri e la luce del giorno è presente per circa metà del tempo”, ha spiegato il portavoce. “Nel punto in cui si trova il lander dovrebbe durare più o meno fino alla fine di gennaio”.
Slim è atterrato in un piccolo cratere chiamato Shioli, che ha un diametro di meno di trecento metri. Prima di spegnersi aveva scaricato i suoi due mini-rover, che hanno il compito di analizzare rocce provenienti dall’interno della Luna (il mantello lunare), ancora poco conosciuto.
Uno dei due rover è una sonda sferica chiamata Sora-Q, poco più grande di una palla da tennis, in grado di cambiare forma per spostarsi sulla superficie lunare. È stata sviluppata dalla Jaxa in collaborazione con l’azienza di giocattoli Takara Tomy.
A più di cinquant’anni dai primi passi degli esseri umani sulla Luna, il satellite terrestre è di nuovo al centro degli interessi di molti governi.
Il programma statunitense Artemis punta a riportare gli astronauti sulla Luna nel 2026, con l’obiettivo a lungo termine di costruire una base permanente. Anche la Cina ha progetti simili.