I due partiti pachistani che nell’aprile 2022 hanno estromesso dal potere Imran Khan con una mozione di sfiducia hanno annunciato il 13 febbraio di aver raggiunto un accordo per formare un governo di coalizione, dopo che alle elezioni legislative dell’8 febbraio non era emerso un chiaro vincitore.
La Lega musulmana del Pakistan (Pml-N) di Nawaz Sharif governerà insieme al Partito popolare pachistano (Ppp), guidato da Bilawal Bhutto Zardari, e ad alcune formazioni minori.
“I partiti della coalizione rappresentano quasi i due terzi dell’assemblea nazionale”, ha affermato il premier uscente Shehbaz Sharif, presidente del Pml-N e fratello di Nawaz.
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L’accordo di coalizione esclude dal potere i candidati legati a Khan, che hanno ottenuto la maggioranza relativa dei seggi (90 su 266).
Il partito di Khan, il Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti), era stato escluso dalle schede elettorali, costringendo i suoi candidati a partecipare come indipendenti. Durante la campagna elettorale il Pti aveva più volte denunciato gravi irregolarità e intimidazioni. Inoltre, la settimana scorsa Khan era stato condannato a pesanti pene detentive per corruzione e divulgazione di documenti riservati.
Shehbaz Sharif ha comunque teso la mano ai candidati legati a Khan, affermando che la coalizione è pronta a includerli nel prossimo governo. “Uniamoci per il bene del paese”, ha dichiarato.
In precedenza Khan, che si trova in prigione, aveva però escluso la possibilità di partecipare a una coalizione con il Pml-N o il Ppp.
Non è ancora chiaro chi sarà il prossimo primo ministro. Il premier uscente Shehbaz Sharif si è detto favorevole alla nomina del fratello maggiore Nawaz, che ha già guidato il governo tre volte.
Ma la portavoce del Pml-N Marriyum Aurangzeb ha dichiarato Shehbaz Sharif sarà confermato premier.
“Abbiamo deciso di unirci per risolvere i problemi del paese”, ha affermato Asif Ali Zardari, copresidente del Ppp ed ex presidente del Pakistan.
Sospetti di brogli
Suo figlio Bilawal Bhutto Zardari si è detto favorevole a un ritorno del padre alla presidenza del paese, che sarebbe possibile con l’appoggio del Pml-N.
Il blocco di internet il giorno del voto e la lentezza dello spoglio hanno alimentato i sospetti di brogli per danneggiare il Pti.
“Presenteremo ricorso alla corte suprema contro i brogli elettorali e solo in seguito valuteremo la possibilità di unirci a una coalizione di governo”, ha affermato il 13 febbraio Khan.