Il 15 febbraio l’esercito sudafricano ha annunciato la morte di due suoi soldati in missione nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Altri tre militari sono rimasti feriti.
“Un colpo di mortaio ha raggiunto una delle basi del contingente sudafricano, uccidendo due soldati e ferendone tre”, ha affermato in un comunicato emesso la mattina del 15 febbraio.
“I feriti sono stati ricoverati in un ospedale di Goma”, ha aggiunto. Goma è il capoluogo della provincia orientale del Nord Kivu.
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L’esercito ha fatto sapere che non si conoscono ancora i dettagli dell’attacco.
Intorno alla metà di dicembre il Sudafrica ha cominciato a schierare 2.900 soldati nell’est della Rdc.
I militari sudafricani fanno parte di una forza regionale dell’Africa meridionale, che comprende anche soldati del Malawi e della Tanzania. L’obiettivo della missione è aiutare le forze congolesi a combattere i ribelli dell’M23.
Alla fine del 2021 si è riacceso il conflitto nel Nord Kivu tra i ribelli dell’M23, che secondo Kinshasa sono sostenuti dal Ruanda, e i soldati congolesi e le milizie filogovernative.
Ruanda sotto accusa
Il conflitto ha aggravato la crisi umanitaria nella regione, che è in preda alle violenze da quasi trent’anni.
Negli ultimi giorni si sono intensificati i combattimenti vicino a Sake, una cittadina che si trova circa venti chilometri a ovest di Goma.
La Rdc, le Nazioni Unite e i paesi occidentali accusano il Ruanda di sostenere i ribelli dell’M23, a maggioranza tutsi, per impadronirsi delle risorse minerarie della regione. Kigali ha sempre smentito le accuse.
Il 12 febbraio il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato l’offensiva che l’M23 ha lanciato il 7 febbraio vicino a Goma.