Il 20 febbraio l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha lanciato un allarme per la rapida diffusione del morbillo nel mondo e ha chiesto ai governi di rafforzare le campagne di vaccinazione. Nel 2023 sono stati registrati più di 306mila casi, con un aumento del 79 per cento rispetto al 2022.
“Siamo molto preoccupati”, ha affermato Natasha Crowcroft, consigliera dell’Oms per il morbillo e la rosolia. “C’è stato un aumento dei casi in tutte le regioni tranne le Americhe”.
Nel 2023 sono stati registrati 306.291 casi nel mondo, contro i 171.156 del 2022, con un aumento del 79 per cento. Ma i dati reali sono molto più alti.
Secondo le stime dell’Oms, nel 2022 i contagi sono stati in realtà 9,2 milioni. Per il 2023 le stime non sono ancora disponibili.
Copertura vaccinale all’83 per cento
La ricomparsa di questa malattia infettiva altamente contagiosa, che si trasmette per via aerea e può causare complicazioni potenzialmente letali, è attribuita a un calo della copertura vaccinale durante la pandemia di covid-19.
“Purtroppo la prevenzione del morbillo non è più considerata una priorità”, ha affermato l’Oms in un comunicato.
Per evitare possibili epidemie di morbillo è importante che almeno il 95 per cento dei bambini sia vaccinato. Secondo le stime, attualmente la copertura vaccinale è intorno all’83 per cento a livello globale.
Nel 2023 ci sono state cinquantuno epidemie gravi di morbillo, rispetto alle trentadue del 2022, ha dichiarato Crowcroft.
“Non disponiamo ancora delle stime dei decessi per morbillo nel 2023, ma secondo i nostri modelli nel 2022 sono stati più di 130mila, con un aumento del 43 per cento rispetto all’anno precedente”, ha aggiunto.
L’Oms ha avvertito inoltre che più di metà dei paesi del mondo sarà dichiarato ad alto rischio di epidemie di morbillo entro la fine del 2024, a meno che i governi non adottino misure di prevenzione urgenti.