L’8 marzo gli irlandesi votano in un doppio referendum che vuole modernizzare i riferimenti alle donne e alla famiglia nella costituzione, scritta nel 1937 quando la chiesa cattolica aveva un ruolo determinante nella politica del paese.
La prima domanda posta nel quesito referendario riguarda la definizione di famiglia e propone di ampliarla oltre a quella basata sul matrimonio, per includere anche le “relazioni durature, come le coppie di conviventi e i loro figli.
La seconda domanda propone di eliminare un riferimento ormai obsoleto al ruolo delle donne nella casa, che suggerisce che sia quello di prendersi cura delle altre persone della famiglia.
Una formula nuova e più ampia attribuirebbe a tutti i componenti della famiglia la responsabilità di prendersi cura gli uni degli altri. I due emendamenti riguardano l’articolo 41 della costituzione.
L’Irlanda, un paese di 5,3 milioni di abitanti e membro dell’Unione europea, ha legalizzato il matrimonio per le coppie dello stesso sesso nel 2015 e l’aborto nel 2018. I seggi elettorali sono aperti dalle 7 e chiuderanno alle 22. I risultati sono attesi entro la sera di sabato. Tutti i principali partiti politici sono a favore del “sì” e i sondaggi hanno a lungo previsto l’approvazione delle riforme, anche se negli ultimi giorni i risultati dei sondaggi sono più incerti, probabilmente a causa soprattutto della confusione dei quesiti referendari, che non sono formulati in maniera chiara.