Il principale partito d’opposizione sudcoreano ha ottenuto una netta vittoria nelle elezioni legislative del 10 aprile, secondo gli exit poll. È stato invece sconfitto il partito del presidente conservatore Yoon Suk-yeol.
Il Partito democratico di Corea (centrosinistra) – guidato da Lee Jae-myung, che tre mesi fa è stato gravemente ferito da un uomo armato di coltello – e i suoi alleati potrebbero ottenere fino a 197 seggi su trecento, contro i 156 della precedente legislatura.
Il Partito del potere popolare (Ppp) di Yoon e una formazione alleata dovrebbero invece ottenerere tra gli 85 e i 99 seggi, contro i 114 della precedente legislatura.
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Tutti i partiti d’opposizione messi insieme dovrebbero avere una “supermaggioranza” di oltre duecento seggi su trecento, che gli permetterebbe di aggirare il potere di veto di Yoon e perfino di avviare una procedura di destituzione.
I risultati delle elezioni lasciano presagire una seconda parte di mandato difficile per Yoon, che nelle presidenziali del 2022 aveva sconfitto Lee di stretta misura. Anche prima di queste legislative, la mancanza di una maggioranza parlamentare gli aveva impedito di attuare gran parte del suo programma di destra.
Da quando si è insediato, Yoon ha perseguito una politica di fermezza nei confronti della Corea del Nord, rafforzando l’alleanza con gli Stati Uniti e riavvicinandosi al Giappone, l’ex potenza coloniale con cui rimangono alcuni contrasti storici.
Secondo alcuni analisti politici, Yoon ha però deluso le aspettative in tema di economia, soprattutto per quanto riguarda la lotta all’inflazione e la riduzione delle disuguaglianze.
Lee, coinvolto in una serie di inchieste per corruzione che lui considera politicamente motivate, ha invece rafforzato la sua posizione in vista delle presidenziali del 2027.
Alla vigilia delle elezioni aveva invitato i cittadini a votare in massa “per impedire alla forza politica che ha tradito il popolo di ottenere la maggioranza all’assemblea nazionale”.