Il 10 maggio la polizia ha smantellato gli accampamenti allestiti dai manifestanti che protestano per la Palestina nei campus del Massachusetts institute of technology (Mit) e dell’università della Pennsylvania, effettuando diversi arresti.
“L’accampamento è stato smantellato su mia richiesta”, ha affermato in un comunicato stampa Sally Kornbluth, presidente dell’Mit, che si trova vicino a Boston. “Le persone presenti nell’accampamento sono state avvertite quattro volte che avrebbero dovuto andarsene o prepararsi alla possibilità di essere arrestate”.
“Le dieci persone che hanno deciso di rimanere non hanno opposto resistenza all’arrivo degli agenti e sono state arrestate”, ha aggiunto.
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L’associazione studentesca Mit coalition against apartheid ha contestato l’operazione condotta dalla polizia nel campus.
“Ai vertici dell’Mit diciamo che il movimento non può essere fermato e che torneremo presto”, ha affermato l’associazione.
Un accampamento simile è stato smantellato prima dell’alba nel campus dell’università della Pennsylvania a Filadelfia, hanno riferito i mezzi d’informazione locali.
Secondo Nbc10, decine di agenti in tenuta antisommossa hanno raggiunto l’accampamento della “UPenn” e hanno dato ai presenti due minuti di tempo per andarsene ed evitare così l’arresto.
Una catena umana formata da circa trenta manifestanti intorno a una statua di Benjamin Franklin è stata poi sciolta dalla polizia.
I campus statunitensi sono scossi da settimane da proteste contro il sostegno degli Stati Uniti all’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.
Gli studenti e gli attivisti denunciano in particolare i rapporti di molte università con finanziatori e aziende legate a Israele.
La settimana scorsa il presidente Joe Biden aveva chiesto il ritorno all’ordine nei campus e il 7 maggio si era impegnato a combattere “l’aumento dell’antisemitismo”.
Nel dicembre 2023 Elizabeth Magill, presidente dell’università della Pennsylvania, si era dimessa dopo essere stata accusata, nel corso di un’audizione al congresso degli Stati Uniti, di “non aver fatto abbastanza contro l’antisemitismo”.