L’11 giugno l’Islanda, uno dei tre paesi che autorizzano la caccia alla balena, ha dato il via libera alla stagione 2024, a beneficio esclusivo dell’azienda Hvalur, l’unica ancora attiva nel settore.
Il governo ha autorizzato la Hvalur a cacciare 128 balenottere comuni (Balaenoptera physalus) da metà giugno a settembre, ha annunciato in un comunicato il ministero della pesca e dell’alimentazione. L’anno scorso era stata autorizzata la caccia a 161 esemplari.
“La decisione di ridurre le quote riflette l’importanza che il governo attribuisce all’uso sostenibile delle risorse”, ha affermato il ministero.
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Nel giugno 2023 l’Islanda aveva sospeso la caccia alla balena dopo che un rapporto governativo aveva stabilito che i metodi usati non rispettavano le leggi sul benessere degli animali.
Il governo aveva poi autorizzato la ripresa della caccia a partire dal 1 settembre, con alcune restrizioni sui metodi usati e la presenza di ispettori pubblici a bordo delle imbarcazioni.
“Le nuove regole sono state confermate per la stagione 2024”, ha dichiarato Bjarkey Gunnarsdóttir, ministra della pesca e dell’alimentazione.
“La conferma della caccia alla balena non corrisponde necessariamente alle mie opinioni personali, ma devo rispettare leggi e regolamenti islandesi”, ha aggiunto.
“Siamo molto delusi che Gunnarsdóttir abbia ignorato le evidenze scientifiche sulla crudeltà della caccia alla balena”, ha dichiarato all’Afp Adam Peyman, dell’organizzazione non profit Humane society international.
“La balenottera comune è una specie vulnerabile, e le balene in generale devono già affrontare gravi minacce, tra cui l’inquinamento, la crisi climatica, le reti da pesca e le collisioni con le navi”, ha aggiunto.
Secondo un sondaggio del 2023, il 51 per cento degli islandesi è contrario alla caccia alla balena, in aumento rispetto al 42 per cento del 2019.
Oltre all’Islanda, anche la Norvegia e il Giappone praticano la caccia commerciale alla balena, nonostante le proteste degli ambientalisti e degli attivisti per i diritti degli animali.