Il 20 giugno Vladimir Putin ha cominciato una visita di stato in Vietnam, a cui la Russia fornisce armi da decenni, il giorno dopo aver firmato un accordo di difesa con la Corea del Nord che sta suscitando preoccupazione in occidente.
In un articolo pubblicato sul giornale del Partito comunista vietnamita, il presidente russo ha ringraziato Hanoi per il suo “approccio equilibrato” alla guerra in Ucraina.
Intorno a mezzogiorno il capo del Cremlino ha incontrato il suo collega vietnamita To Lam nel palazzo presidenziale della capitale Hanoi, accolto da colpi di cannone e soldati sull’attenti, hanno riferito i giornalisti dell’Afp.
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Il 19 giugno Putin era stato ricevuto con tutti gli onori a Pyongyang, dove il leader nordcoreano Kim Jong-un l’aveva definito “il miglior amico della Corea del Nord”.
I due paesi, uniti contro “l’egemonia degli Stati Uniti”, hanno firmato un accordo che prevede “assistenza reciproca in caso di aggressione” e il rafforzamento della “cooperazione tecnico-militare”.
Gli Stati Uniti e i loro alleati temono che il rafforzamento dei legami tra Mosca e Pyongyang possa portare a un aumento delle forniture di munizioni e missili nordcoreani per la guerra in Ucraina.
Durante la guerra del Vietnam Mosca ha fornito armi ai suoi alleati comunisti e per decenni ha contribuito alla formazione dei funzionari del Partito comunista vietnamita, tra cui l’attuale segretario generale Nguyen Phu Trong, l’uomo forte del regime, che Putin incontrerà in giornata.
Ancora oggi la Russia fornisce al Vietnam gran parte delle sue armi ed equipaggiamenti militari, in un contesto di forti tensioni nel mar Cinese meridionale, dove Hanoi teme le mire espansionistiche di Pechino.
Accogliendo Putin, destinatario di un mandato d’arresto della Corte penale internazionale (Cpi), Hanoi rischia però d’irritare i suoi partner occidentali, e in particolare gli Stati Uniti, che considerano il Vietnam un luogo strategico per l’attività manifatturiera e la produzione di semiconduttori.
Nel 2023 sia il presidente cinese Xi Jinping sia quello statunitense Joe Biden hanno visitato Hanoi, che sta cercando di mantenere una linea di equidistanza tra le superpotenze rivali nell’ambito della cosiddetta “diplomazia del bambù”.