La Corte penale internazionale (Cpi) ha condannato il 26 giugno un jihadista maliano, capo della polizia islamica, per crimini di guerra e contro l’umanità commessi tra il 2012 e il 2013 nella città santa di Timbuctù, nel centronord del Mali.
Al Hassan ag Abdul Aziz ag Mohamed ag Mahmud, noto come Al Hassan, 46 anni, è stato riconosciuto colpevole, tra le altre cose, di tortura e oltraggio alla dignità personale nel periodo in cui la città era controllata dai jihadisti.
Secondo il giudice congolese Antoine Kesia-Mbe Mindua, Al Hassan ha svolto un “ruolo chiave” nella politica del terrore condotta a Timbuctù, supervisionando amputazioni e fustigazioni in qualità di capo della polizia islamica della città, controllata dai combattenti di Ansar Dine e di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi).
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L’entità della pena sarà comunicata in un secondo momento, ha aggiunto il giudice.
Indossando una tunica gialla e un copricapo bianco, Al Hassan è rimasto impassibile durante la lettura della sentenza.
In precedenza il giudice aveva descritto nel dettaglio la politica del terrore condotta dai jihadisti a Timbuctù.
“Gli abitanti non hanno avuto altra scelta che adattare il loro stile di vita a una rigida interpretazione della sharia”, ha affermato.
In particolare, ha descritto brutali fustigazioni nella piazza centrale di Timbuctù, davanti a folle di bambini, e un’amputazione pubblica con un machete.
Un nuovo mandato d’arresto
Tra il 2012 e il 2013 i jihadisti avevano distrutto, usando pale e picconi, i famosi mausolei della città, patrimonio dell’umanità Unesco.
Nel gennaio 2013 la città era stata poi liberata nel corso di un’operazione congiunta delle forze maliane e francesi.
Intanto, il 21 giugno la Cpi ha annunciato di aver emesso un mandato d’arresto nei confronti di Iyad ag Ghaly, uno dei principali leader jihadisti del Sahel, accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi per lo più a Timbuctù tra il 2012 e il 2013.
Leader dei ribelli tuareg, conosciuto anche come Abu Fadl, nel 2012 aveva fondato il gruppo Ansar Dine.