L’ex presidente honduregno Juan Orlando Hernández tiene un discorso all’assemblea generale delle Nazioni Unite, New York, 22 settembre 2021. (Eduardo Munoz, Pool)

Il 26 giugno l’ex presidente dell’Honduras Juan Orlando Hernández è stato condannato a 45 anni di prigione da un tribunale di New York per traffico internazionale di droga.

Hernández, 55 anni, al potere dal 2014 al 2022, è stato anche condannato a pagare una multa di otto milioni di dollari.

Era stato riconosciuto colpevole a marzo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e al possesso di armi.

“Hernández ha abusato del suo potere per sostenere una delle più grandi operazioni di traffico di droga del mondo, facendone pagare le conseguenze ai cittadini dell’Honduras e degli Stati Uniti”, ha affermato in un comunicato Merrick Garland, il procuratore generale degli Stati Uniti.

L’ex presidente honduregno si era proclamato innocente. “Sono stato accusato ingiustamente”, ha dichiarato in aula il 26 giugno, indossando la divisa da carcerato. È arrivato in aula sorreggendosi con un bastone dopo essersi infortunato in prigione giocando a calcio.

Il suo avvocato ha annunciato ricorso.

Quattrocento tonnellate di cocaina

Secondo l’accusa, Hernández ha partecipato attivamente a una rete di narcotrafficanti che ha spedito circa quattrocento tonnellate di cocaina negli Stati Uniti tra il 2004 e il 2022, quando lui era deputato, presidente del congresso nazionale e poi presidente della repubblica. Grazie alla sua posizione, ha fornito protezione ai narcotrafficanti, evitando in molti casi il loro arresto o la loro estradizione.

In cambio, ha ricevuto milioni di dollari dai cartelli della droga, tra cui quello di Sinaloa, guidato dal narcotrafficante messicano Joaquín Guzmán, conosciuto come El Chapo, anche lui condannato negli Stati Uniti.

Hernández era stato estradato negli Stati Uniti nell’aprile 2022.