Dopo aver attraversato i Caraibi, l’uragano Beryl ha toccato terra in Texas l’8 luglio, con forti piogge che hanno causato la morte di almeno una persona nel sud degli Stati Uniti.

“Un albero è caduto su una casa e un uomo è rimasto intrappolato sotto le macerie”, ha scritto su X Ed Gonzalez, sceriffo della contea di Harris, nel Texas meridionale.

Beryl ha già provocato almeno otto vittime, tra cui i sette morti registrati nei Caraibi e in Venezuela. In Texas, secondo il sito web poweroutage.us, più di due milioni di case sono senza elettricità e alcuni residenti sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni.

“Dobbiamo prendere Beryl molto, molto seriamente”, ha avvertito il sindaco di Houston John Whitmire.

Secondo il sito FlightAware, nell’aeroporto principale della città sono stati cancellati più di mille voli, mentre il Centro uragani degli Stati Uniti (Nhc) temeva la formazione di tornado.

La città è stata poi colpita da una forte pioggia, accompagnata da raffiche di vento. Beryl ha toccato terra negli Stati Uniti il 9 luglio e l’uragano “ha portato un’ondata di tempesta e piogge intense potenzialmente letali. Venti distruttivi sono ancora in corso lungo la costa con raffiche significative”, ha avvertito l’Nhc.

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Beryl, ora classificato come uragano di categoria 1, è meno potente rispetto al suo passaggio attraverso le Indie Occidentali francesi, quando ha raggiunto la categoria più alta. Ma il pericolo rimane.

La città di Galveston, a sudest di Houston, ha ordinato l’evacuazione di alcune aree, con video pubblicati sui social network che mostrano code di auto che lasciano la città.

Il governatore dello stato, Dan Patrick, ha invitato i texani a rimanere all’erta, ad ascoltare le autorità locali e ad abbandonare le zone più pericolose.