La polizia australiana ha annunciato il 12 luglio di aver incriminato per spionaggio una coppia di australiani di origine russa.

La donna, 40 anni, e il marito, 62 anni, entrambi cittadini australiani con passaporti russi, sono accusati di “pianificazione di un reato di spionaggio”, ha affermato nel corso di una conferenza stampa Reece Kershaw, il capo della polizia federale.

Rischiano una condanna fino a quindici anni di prigione.

I coniugi, che vivono in Australia da più di dieci anni, sono stati arrestati l’11 luglio nella loro casa di Brisbane, nell’est del paese.

Secondo i mezzi d’informazione locali, resteranno in detenzione fino alla prossima udienza, prevista il 20 settembre.

La donna, una militare, lavorava da anni come “tecnica dei sistemi d’informazione” delle forze armate australiane, ha dichiarato Kershaw.

Avrebbe effettuato viaggi “non dichiarati” in Russia mentre era in congedo.

Durante uno di quei viaggi, avrebbe spiegato al marito, un lavoratore autonomo, come collegarsi al suo account ufficiale da remoto.

L’alleanza Five eyes

“Siamo convinti che il marito abbia avuto accesso a documenti militari e li abbia inviati alla moglie in Russia”, ha spiegato Kershaw.

“Probabilmente l’obiettivo era fornire i documenti alle autorità russe, ma non sappiamo se questo sia avvenuto”, ha aggiunto.

Kershaw ha assicurato che al momento non è stata individuata una divulgazione di informazioni importanti, anche se la polizia ha specificato che la donna aveva accesso a documenti legati alla sicurezza nazionale.

L’Australia fa parte dell’alleanza di sorveglianza e condivisione d’informazioni sensibili Five eyes, che comprende Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Nuova Zelanda.