I tassi di vaccinazione dei bambini nel mondo non sono ancora tornati ai livelli precedenti alla pandemia di covid-19, hanno avvertito il 15 luglio due agenzie delle Nazioni Unite.
L’anno scorso 2,7 milioni di bambini in più rispetto al 2019 risultavano non vaccinati o vaccinati in modo incompleto, hanno affermato in un comunicato congiunto l’Unicef e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
“In molti paesi non si sta facendo abbastanza per i bambini”, ha dichiarato Catherine Russell, direttrice dell’Unicef.
84 per cento
In base ai dati pubblicati dalle due agenzie delle Nazioni Unite, nel 2023 solo l’84 per cento dei bambini ha ricevuto le tre dosi previste del vaccino contro la difterite, il tetano e la pertosse.
La copertura è la stessa del 2022, a dimostrazione del fatto che i modesti passi avanti registrati quell’anno, dopo il brusco calo dovuto alla pandemia, “si sono fermati”, si legge nel comunicato.
Il dato era invece dell’86 per cento nel 2019, prima della pandemia.
“Siamo in ritardo”, ha ammesso Kate O’Brien, responsabile dell’Oms per i vaccini.
L’anno scorso 14,5 milioni di bambini non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino, un dato in aumento rispetto ai 13,9 milioni del 2022 e ai 12,8 milioni del 2019.
“Questo mette a rischio la vita dei più vulnerabili”, ha avvertito O’Brien.
Focolai di morbillo
Circa il 50 per cento dei bambini non vaccinati vive in trentuno paesi con conflitti in corso.
Le disparità nella copertura vaccinale favoriscono la diffusione di una serie di malattie, tra cui il morbillo.
L’Oms e l’Unicef hanno espresso forte preoccupazione per l’insufficiente tasso di vaccinazione contro il morbillo, una delle malattie più contagiose.
“I focolai di morbillo che si stanno sviluppando in varie regioni del mondo sono la conseguenza delle attuali lacune vaccinali”, ha affermato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Nel 2023 solo l’83 per cento dei bambini ha ricevuto la prima dose del vaccino contro il morbillo, contro l’86 per cento del 2019, e solo il 74 per cento ha ricevuto la seconda dose.
Secondo l’Oms, per evitare possibili epidemie di morbillo è necessaria una copertura del 95 per cento.
“Nel 2023 sono stati registrati più di 300mila casi di morbillo nel mondo, quasi il triplo rispetto all’anno precedente”, ha dichiarato Ephrem Lemango, responsabile dell’Unicef per i vaccini.
Negli ultimi cinque anni focolai di morbillo sono stati segnalati in 103 paesi.
Le due agenzie delle Nazioni Unite hanno invece espresso soddisfazione per i progressi compiuti nella vaccinazione contro il virus del papilloma umano (hpv), responsabile di alcuni tumori, tra cui quello del collo dell’utero.