Uno dei sei stranieri trovati morti in una suite di un hotel di lusso a Bangkok è sospettato di essere responsabile del loro avvelenamento con il cianuro, ha affermato il 17 luglio la polizia tailandese.

“Riteniamo che una delle persone decedute abbia commesso gli omicidi usando il cianuro”, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa Noppasil Poonsawas, vicecomandante della polizia di Bangkok.

“Il movente sarebbe un debito di alcuni milioni di baht”, ha aggiunto il vicecomandante (un milione di baht equivale a 25mila euro).

I corpi di sei persone di origine vietnamita – tre uomini e tre donne di età compresa tra i 37 e i 56 anni – sono stati scoperti il 16 luglio in una suite dell’hotel Grand Hyatt nel centro della capitale.

Quattro delle vittime sono vietnamite, ha affermato il 17 luglio il ministero degli esteri di Hanoi, mentre le altre due sono statunitensi.

Secondo la polizia, tracce di cianuro, un veleno altamente tossico che agisce rapidamente, sono state rilevate in sei tazze da tè trovate nella suite.

Gli investigatori hanno precisato che a partire dal pomeriggio del 15 luglio non ci sono stati movimenti intorno alla suite, lasciando intendere che i decessi potrebbero essere avvenuti il giorno prima del ritrovamento dei corpi.

“Una questione privata”

Il primo ministro tailandese Srettha Thavisin ha definito l’episodio “una questione privata, senza implicazioni per la sicurezza nazionale”.

Ha aggiunto che non avrà conseguenze sul turismo, un settore vitale per l’economia tailandese.

Nel 2023 la Thailandia ha accolto ventotto milioni di visitatori stranieri, un dato che dovrebbe essere superato quest’anno. Il record è stato stabilito nel 2019, prima della pandemia di covid-19, con circa quaranta milioni di visitatori.