Gli eurodeputati riuniti a Strasburgo il 18 luglio hanno concesso un secondo mandato di cinque anni alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che già a giugno aveva ricevuto il via libera dai ventisette capi di stato e di governo dell’Unione.
In seguito a uno scrutinio segreto, la funzionaria tedesca ha ottenuto 401 voti favorevoli (284 contrari, 15 astenuti), al di là della maggioranza assoluta di cui aveva bisogno.
Abile comunicatrice, ex ministra della difesa del governo tedescoo guidato da Angela Merkel, è stata in grado di affermarsi durante un primo mandato segnato da crisi e problemi come la pandemia di covid-19 e la guerra in Ucraina e di incarnare la politica dell’Unione europea, anche a costo di provocare tensioni.
Von der Leyen ha anche alimentato l’immagine di una leader forte e determinata durante il “sofagate”, quando ha protestato contro il comportamento del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e del presidente del consiglio europeo, Charles Michel, ritenuto sessista.