Il leader del Vietnam Nguyen Phu Trong, 80 anni. (Luong Thai Linh, pool)

L’uomo più potente del Vietnam, Nguyen Phu Trong, è morto il 19 luglio all’età di 80 anni. Ha governato il paese come segretario generale del Partito comunista vietnamita per tredici anni, una tempo notevole segnato da una massiccia campagna anticorruzione.

L’ideologo conservatore è associato all’epurazione che negli ultimi anni ha portato all’arresto di centinaia di personaggi di spicco, accusati di frode e corruzione, a vantaggio del leader.

È il primo leader ad aver avuto tre mandati consecutivi alla guida del partito di Ho Chi Minh, dopo la liberalizzazione dell’economia nel 1986.

Le sue politiche contribuirono a estendere il controllo della burocrazia comunista sul paese, in un periodo di forte espansione commerciale, ma a scapito delle libertà fondamentali.

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Era “un uomo forte che incarnava l’ossessione del partito di restare al potere nonostante gli sconvolgimenti interni e l’apertura del paese”, spiega Benoît de Tréglodé, direttore della ricerca presso l’Istituto di ricerca strategica militare di Parigi.

Nato nel 1944 nella periferia di Hanoi, nell’allora Indocina francese, Nguyen Phu Trong ha trascorso tutta la sua vita nel Partito comunista vietnamita (Pcv).

Ha scalato uno dopo l’altro i ranghi del partito, fino a entrare nel 1997 nell’onnipotente gabinetto politico del partito, che determina gli orientamenti politici del paese.