Il tifone Gaemi ha causato la morte di almeno venti persone nelle Filippine e di due a Taiwan, prima di dirigersi il 25 luglio verso la Cina.
Sull’isola di Luzon, nelle Filippine, che non si trovava direttamente sulla rotta del tifone, a Manila e nelle province circostanti le vittime sono state causate da frane, annegamenti, folgorazioni e cadute di alberi dovute alle piogge torrenziali e ai forti venti.
Il tifone ha poi investito direttamente Taiwan nella notte tra il 24 e il 25 luglio, accompagnato da raffiche fino a 190 chilometri all’ora.
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Ogni giovedì le notizie più importanti sulla crisi climatica e ambientale. A cura di Gabriele Crescente.
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Una petroliera battente bandiera filippina che trasportava 1,4 milioni di litri di petrolio è affondata al largo di Manila il 25 luglio, hanno annunciato le autorità, che stanno cercando di contenere la marea nera e di trovare un membro dell’equipaggio disperso.
È stata avviata un’inchiesta per chiarire se il naufragio sia legato al passaggio del ciclone e se siano state rispettate le norme di sicurezza.
La mattina del 25 luglio il tifone ha perso forza e si è diretto verso la Cina, ha affermato il servizio meteorologico di Taiwan.
Scuole e uffici chiusi
Il tifone, il più forte a colpire Taiwan negli ultimi otto anni, ha costretto le autorità a chiudere scuole e uffici, sospendere le operazioni di borsa, cancellare centinaia di voli e trasferire migliaia di persone.
I vigili del fuoco taiwanesi hanno affermato che un cargo tanzaniano ha fatto naufragio al largo della costa meridionale dell’isola e che nove marinai birmani risultano dispersi.
Il bilancio provvisorio del passaggio del tifone su Taiwan è di due morti e più di duecento feriti. Le vittime sono un motociclista travolto da un albero a Kaohsiung e una donna alla guida di un’auto nella provincia di Hualien.
Il tifone si sta attualmente dirigendo verso la provincia del Fujian, nel sudest della Cina.