La prima ministra del Bangladesh, Sheikh Hasina, a Dacca, 23 aprile 2024. Hasina è fuggita in India a cause delle proteste contro il suo governo. (Munir Uz Zaman, Afp)

Esautorata dal potere, la prima ministra del Bangladesh è fuggita in India, dopo che il capo dell’esercito ha annunciato la formazione di un governo ad interim, un mese dopo l’inizio delle proteste antigovernative.

“Il paese ha sofferto molto, l’economia è stata colpita, molte persone sono state uccise. È ora di porre fine alle violenze”, ha detto il generale Waker-Uz-Zaman, annunciando le dimissioni della leader di 76 anni, Sheikh Hasina, durante un discorso alla nazione trasmesso dalla televisione di stato.

“Se la situazione migliora, non sarà necessario ricorrere allo stato d’emergenza”, ha aggiunto, promettendo che i responsabili degli omicidi commessi durante le manifestazioni saranno puniti.

Almeno trecento persone sono state uccise dall’inizio delle proteste a luglio, secondo un’inchiesta dell’Afp basata su dati della polizia e fonti ospedaliere. Il 5 agosto Sheikh Hasina è fuggita da Dacca in elicottero, prima che migliaia di manifestanti prendessero d’assalto il palazzo del governo, ha detto all’Afp una fonte vicina alla leader.

Figlia maggiore di Sheikh Mujibur Rahman, il padre fondatore del Bangladesh che ottenne l’indipendenza dal Pakistan nel 1971, Sheikh Hasina è arrivata al potere nel 2009, dopo un primo mandato da prima ministra tra il 1996 e il 2001.

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Il filmato trasmesso dal canale bangladese Channel 24 mostrava una folla di manifestanti che correva attraverso i giardini del palazzo di Hasina.

Poco prima che la sua residenza fosse presa d’assalto, il figlio Sajeeb Wazed aveva esortato le forze di sicurezza a impedire qualsiasi presa di potere. “Il vostro dovere è garantire la sicurezza del nostro popolo e del nostro paese, e sostenere la costituzione”, ha scritto su Facebook.

L’annuncio delle dimissioni di Hasina arriva mentre centinaia di migliaia di manifestanti antigovernativi marciano per le strade della capitale il 5 agosto, il giorno dopo una giornata sanguinosa in cui gli scontri hanno provocato almeno 94 morti in tutto il paese.

Secondo testimoni, grandi folle stanno marciando per le strade di Dacca, superando i posti di blocco. Il quotidiano Business Standard stima che circa quattrocentomila manifestanti siano scesi in piazza il 5 agosto, un numero che l’Afp non è stata in grado di verificare.