Il 21 agosto il governo australiano ha approvato la costruzione di un gigantesco parco solare nel nord del paese, un progetto descritto come “il più grande polo solare del mondo”.

La ministra dell’ambiente Tanya Plibersek ha spiegato che il parco solare produrrà una quantità di energia sufficiente ad alimentare tre milioni di case e comprenderà pannelli, batterie e un cavo che collegherà l’Australia a Singapore.

“Sarà il polo solare più grande del mondo e renderà l’Australia un leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili”, ha aggiunto.

Il parco solare fornirà quattro gigawatt di energia alla rete australiana, mentre altri due gigawatt saranno inviati a Singapore, coprendo il 15 per cento del fabbisogno della città-stato.

Le batterie potranno inoltre immagazzinare fino a 40 gigawattora di energia.

Conosciuto come SunCable, il parco solare occuperà dodicimila ettari di terreno nel Territorio del Nord.

Il progetto, del valore di 21 miliardi di euro, è sostenuto dall’imprenditore e attivista per l’ambiente Mike Cannon-Brookes. “Permetterà di creare 14.300 posti di lavoro”, ha affermato Plibersek.

La centrale dovrebbe cominciare a produrre energia nel 2030.

Il progetto dovrà però affrontare alcuni ostacoli prima di vedere la luce. In particolare, dovrà essere approvato dalle autorità di Singapore, dal governo indonesiano e dalle comunità indigene australiane.

“Progetti come questo sono essenziali per fornire energia a prezzi accessibili e contrastare la crisi climatica”, ha affermato Amanda McKenzie, direttrice generale dell’ong Climate council.

L’Australia è attualmente uno dei principali esportatori mondiali di carbone e gas, ma è anche uno dei paesi più colpiti dalla crisi climatica (ondate di caldo, alluvioni e incendi).

Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2022 le fonti rinnovabili rappresentavano il 32 per cento della produzione di elettricità in Australia, contro il 47 per cento del carbone.